Diete miracolose e finte ipnosi: quando il medico è un truffatore

Diete miracolose e finte ipnosi: quando il medico è un truffatore
di Maria Pirro
Sabato 29 Settembre 2018, 08:24 - Ultimo agg. 15:58
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Medici infedeli, professionisti della truffa. Dallo psicoterapeuta che esercitava senza titolo al medico che si faceva sostituire in ambulatorio dai colleghi in pensione, fino alla donna che ha realizzato un cartellone pubblicitario contro i vaccini, segnalando notizie false e allarmistiche: in otto sono stati denunciati dai carabinieri del Nas impegnati nei controlli nel settore sanitario. E questo è solo l’ultimo blitz. La Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo) segnala tanti altri abusi, dai finti odontoiatri alle apparecchiature inutili: storie e inchieste attraversano l’Italia, così come le indagini del Nucleo dei carabinieri per la Tutela della salute interessano diverse regioni, dal nord al sud.  
A Bologna, ad esempio. Sotto accusa è finita la rappresentante di un comitato emiliano che aveva ideato e prodotto il manifesto definito dai militari «tendenzioso», «atto a turbare l’ordine pubblico». All’opposto l’Ordine dei medici di Napoli quest’anno ha fatto affiggere in città cartelloni di 6 metri per segnalare i rischi. «Far capire ai cittadini – questo il messaggio del presidente Silvestro Scotti – quali danni possano arrivare da queste “bufale” è determinante». Tra i temi sensibili, anche le diete. «Non mi hanno vaccinato per paura dell’autismo», «avevo acquistato sul web un farmaco miracoloso», «ho curato il cancro con il bicarbonato di sodio», le frasi paradossali usate per far riflettere. 

Secondo la ricerca Censis Assosalute 2017, 15 milioni di italiani afflitti da piccoli disturbi cercano informazioni sul web, e lo fanno soprattutto i giovani (il 36,9 per cento dei “millennians”) senza riuscire a distinguere tra vero e falso, fonti autorevoli e no. Per questa ragione, il sito Dottoremaeveroche ha una sezione contro le insidie digitali. Coordinatore del gruppo scientifico è il medico Alessandro Conte, che avvisa: «Si è arrivati a negare l’esistenza del virus dell’Hiv per promuovere l’utilizzo di uno yogurt e a trattare il cancro con iniezioni di bicarbonato da un medico già radiato dall’albo professionale». Una più recente tendenza, di origine tedesca, è sostenere che «la neoplasia sia espressione di un conflitto interiore da risolvere, un tumore alla tiroide dalla repressione della passione per il cibo, ma tutto ciò non ha alcuna evidenza scientifica». C’è poi un fiorente mercato collegato alla “macchine miracolose”. «Una di queste, al centro di una rete creata a Perugia e dintorni, sfrutta i campi elettromagnetici promettendo di analizzare in pochi minuti tutti gli organi del corpo e indicare le infiammazioni». Possibile? «C’è un problema di alfabetizzazione sanitaria: bisogna educare i cittadini a riconoscere questi tentativi di truffa e chi se ne approfitta», dice Conte.

Un altro caso paradossale è stato invece individuato a Salerno dal Nas. Qui è stato scoperto il titolare di un sedicente studio medico che praticava l’attività di psicoterapeuta, sottoponendo i pazienti anche a sedute ipnotiche, ma senza aver mai conseguito alcuna abilitazione. E a Pescara tre medici, di cui in pensione, si sostituivano l’un l’altro nell’ambulatorio dell’unico dottore ancora in servizio, effettuando visite e prescrivendo farmaci con ricette firmate a nome di quest’ultimo. Truffa aggravata invece a Padova, dove una dottoressa, medico chirurgo, convinceva alcuni dei suoi assisti a comprare un apparecchio per il trattamento dell’acqua potabile, intascando una percentuale dalla ditta. A Viterbo due medici anestesisti sono finiti nel mirino per una ragione diversa, ovvero per aver somministrato in ambulatorio alcuni farmaci di provenienza illecita. 
AZIONI DISCIPLINARI
A invocare il pugno duro è Filippo Anelli, presidente Fnomceo: «Qualsiasi violazione di una norma, legge, regolamento, non può essere accettata, e tanto meno se a porla in atto è un medico.

L’invito ai colleghi è quello di essere scrupolosi». Anelli agconclude: «Ci aspettiamo che, come è per legge, questi colleghi che hanno sbagliato siano prontamente segnalati dalle Procure ai loro Ordini di competenza, che sono i titolari dell’azione disciplinare»

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