Foggia, madre denuncia: «Mio figlio disabile fuori dal corso di nuoto». Dirigente scolastico: nessuna discriminazione

Foggia, madre denuncia: «Mio figlio disabile fuori dal corso di nuoto». Dirigente scolastico: nessuna discriminazione
Foggia, madre denuncia: «Mio figlio disabile fuori dal corso di nuoto». Dirigente scolastico: nessuna discriminazione
Sabato 16 Novembre 2019, 18:33 - Ultimo agg. 1 Marzo, 09:20
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Escluso da un progetto che prevedeva un corso di nuoto solo perché disabile. È la denuncia di Angela Gentile, mamma di Michele Pio, che ha deciso di scrivere una lettera al dirigente scolastico della scuola frequentata dal figlio diciottenne a Lucera (Foggia). «La sua classe è stata coinvolta in un progetto di nuoto in piscina - scrive - Nella scuola hanno distribuito gli avvisi, gli alunni hanno pagato il bonifico per l'istruzione, hanno portato le ricevute, è stato organizzato il corso. E Michele Pio non è mai stato avvisato. L'ho scoperto per caso, recandomi a scuola per una riunione». Ma il dirigente scolastico ribatte: «Non c'è stata nessuna discriminazione». «Michele Pio - racconta la mamma - frequenta l'ultimo anno delle superiori, studia pianoforte da 8 anni e ha naturale talento musicale. Adora Celentano e Al Bano, suona e canta tutti i loro brani. Michele Pio è un provetto nuotatore, pratica tutti gli stili e al mare si diverte tantissimo.

Pratica anche equitazione, ha vinto dei premi in alcune gare nazionali. Michele Pio è un ragazzo vivace, educato, sensibile, innamorato della vita, amico di tutti». Secondo la donna a Michele non è stata data neppure la possibilità di scegliere di partecipare al corso di nuoto. Michele Pio è affetto da un disturbo neuro-motorio che lo rende poco consapevole del pericolo, unito ad una difficoltà di linguaggio. «Noi come famiglia avremo trovato sicuramente il modo per far partecipare nostro figlio al progetto, ma questa possibilità ci è stata negata a priori. Come madre sono stanca - denuncia Angela Gentile. Stanca di elemosinare come favori quelli che anche per mio figlio sono diritti». Matteo Capra, che dirige il liceo, respinge ogni accusa: «Il 30 ottobre scorso - racconta - si è tenuta una riunione del nucleo preposto all'organizzazione della vita scolastica dei ragazzi portatori di handicap. A questa riunione erano presenti i genitori dei ragazzi affetti da disabilità, lo psicologo dell'Asl e il coordinatore dei professori di sostegno.

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Nel corso dell'incontro si fa presente ai genitori la volontà di voler organizzare da parte della scuola di un corso di nuoto. La mamma di Michele Pio - aggiunge - ci risponde che non era interessata a questa attività. A quel punto, da prassi, l'insegnate di sostegno comunica al professore di educazione fisica la non disponibilità dello studente a partecipare al corso di nuoto». Il 6 novembre scorso intanto, si è tenuta la prima lezione del corso. «Contestualmente - precisa apra - ho ricevuto una mail contenete la lettera aperta di denuncia scritta dalla mamma di Michele Pio. Dopo aver avuto il consenso dal professore di educazione per poter inserire un ulteriore ragazzo al corso di nuoto, ho convocato una riunione invitando a partecipare la mamma dello studente e il coordinatore degli insegnati di sostegno, ma la donna per impegni personali ha disertato la riunione». Lo stesso giorno il preside ha poi ricevuto la lettera aperta anche tramite raccomandata. «La nostra - conclude il dirigente scolastico - è una scuola inclusiva che ha ottenuto il massimo dei voti dal ministero per quello che viene fatto per i ragazzi disabili».
 

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