Elicottero Renzi, quando c'è una spia accesa o la nebbia «è giusto portare giù il velivolo»

Elicottero Renzi, quando c'è una spia accesa o la nebbia «è giusto portare giù il velivolo»
di Carlo Mercuri
Lunedì 2 Marzo 2015, 23:34 - Ultimo agg. 3 Marzo, 00:07
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Se si esclude l’avaria grave (per ovvi motivi: l’elicottero non sarebbe potuto ripartire dopo un’ora) restano in piedi le ipotesi di avaria lieve e di maltempo che hanno portato all’atterraggio d’emergenza l’HH139A di Renzi.



LE DUE IPOTESI

L’atterraggio forzato per avverse condizioni meteo resta l’ipotesi più plausibile. Spiega un comandante pilota di elicotteri militari che «in voli del genere di norma si naviga a vista. I piloti hanno solo la cosiddetta “visibilità orizzontale”. Quando c’è nebbia fitta il comandante dell’elicottero tende ad abbassarsi di quota e a volare più basso per avere maggiori punti di riferimento sul terreno. Ma così facendo va incontro a un pericolo enorme, quello che noi chiamiamo “la nuvola con l’osso”. Cioè l’impatto contro i fili dell’alta tensione o i pali dell’elettricità. E’ la causa più frequente degli incidenti che riguardano i nostri elicotteri. Il pilota, quindi, può aver deciso di non rischiare atterrando sul campo di calcetto per ripartire un’ora più tardi, quando la nebbia si è alzata».



Ma l’HH139A potrebbe anche aver avuto un’avaria: «Basta l’accensione di una semplice spia sul pannello di comando - spiega il nostro comandante - che il pilota è tenuto a prendere terra nel primo punto idoneo, e questo può essere ben rappresentato dal campo di calcetto, anche se la manovra è stata complicata, vista la rete che circonda il campo e i riflettori per l’illuminazione. Una volta atterrato ha seguito le procedure, dopo un’ora ha riacceso il motore e, se la spia era spenta, ha potuto riprendere il volo». In ogni caso l’elicottero HH139A, costruito dalla Agusta Westland in Italia e negli Usa, è uno dei più moderni e funzionali velivoli in uso presso le nostre Forze armate. L’Aeronautica ne ha una decina, usati soprattutto in configurazione Sar (Search and rescue, ricerca e soccorso), tanto è vero che l’HH del nome sta per Hospital Helicopter.



Due esemplari sono affidati al 31° Stormo per il trasporto Vip (uno è quello di Renzi). Ma altri velivoli della stessa specie sono in dotazione alla Guardia di Finanza (due esemplari), alla Guardia costiera (quattro esemplari) e alla Polizia (fino a un massimo di otto unità).



L’elicottero è molto affidabile, ha 15 posti, un’avionica modernissima con sofisticati sensori e una velocità massima di 310 chilometri all’ora. Va a sostituire, nell’utilizzo dell’Aeronautica militare, gli ormai vetusti Sikorsky SH-3D che volano da più di trent’anni. Le varie configurazioni che può assumere l’elicottero HH139 sono, oltre alla Ricerca e soccorso e al trasporto Vip, le attività di polizia e il supporto alle piattaforme petrolifere. Ma l’attività preponderante resta quella della ricerca e soccorso. La flotta aerea deputata alla configurazione Sar è rischierata in massima parte all’aeroporto militare di Cervia, sotto le insegne del 15° Stormo.
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