Ema, ricorso del governo a corte Ue: «Informazioni incomplete su sede Amsterdam»

Ema, ricorso del governo a corte Ue: «Informazioni incomplete su sede Amsterdam»
Martedì 30 Gennaio 2018, 10:42 - Ultimo agg. 31 Gennaio, 14:35
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Il Governo italiano conferma che nelle prossime ore l'Avvocatura dello Stato presenterà ricorso presso la Corte di giustizia europea in merito alla assegnazione ad Amsterdam della sede di Ema attraverso una decisione nella sostanza assunta dal Consiglio Europeo. Lo affermano fonti di Palazzo Chigi. Il ricorso chiederà alla Corte di verificare se la decisione su Amsterdam non sia da considerarsi viziata da informazioni incomplete sulla sede della agenzia.

«È il momento di essere aggressivi, proviamoci. È il momento di alzare la voce, senza se e senza ma», ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in onda su Rtl 102.5, parlando dello
spiraglio che si è aperto per vedere nuovamente riconosciuta all'Italia e a Milano la possibilità di ottenere la sede dell' Ema. Il sindaco ha chiamato ieri il premier Paolo Gentiloni: «Da quello che mi ha detto oggi parte il ricorso. Non voglio illudere i cittadini: non ci sono altissime possibilità di riassegnarci il mandato ma bisogna provarci. E per questo chiamo la politica italiana al massimo impegno». Il sindaco ha anche precisato che l' Ema non è «un'agenzia dei burocrati, autorizza nuovi farmaci o li toglie dal mercato. Sarebbe grave mettere a rischio la salute dei cittadini». Se dovessero riaprirsi i giochi, «io non penso che i tempi sarebbero molti lunghi».

La decisione sulla nuova sede dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) dopo la Brexit «è stata dei 27 Stati membri e non abbiamo niente da dire» a questo proposito. Così il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas, dopo la decisione dell'Italia di presentare ricorso. «Abbiamo fatto il nostro lavoro, producendo un'analisi legale di tutte le offerte ricevute in modo trasparente. Non abbiamo fatto shortlist o graduatorie, ma abbiamo fatto la nostra valutazione sulla base dei criteri decisi. E nessuno l'ha messa in dubbio», ha aggiunto.
 

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