Scambio di embrioni, nati a L'Aquila
i gemelli contesi: registrati all'anagrafe

Scambio di embrioni, nati a L'Aquila i gemelli contesi: registrati all'anagrafe
Venerdì 8 Agosto 2014, 10:23 - Ultimo agg. 17:54
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Sono nati, il 3 agosto scorso, e sono stati gi registrati all'anagrafe, i gemelli contesi dopo lo scambio di embrioni avvenuto all'ospedale Pertini di Roma.

I gemelli, un maschio e una femmina, sono nati domenica notte presso il reparto di Ginecologia dell'Ospedale San Salvatore dell'Aquila. Il parto è stato seguito direttamente dal primario del reparto, professor Gaspare Carta. Mamma e neonati sono stati già dimessi: la madre dopo due giorni, i due gemelli - che sono in buone condizioni - sono rimasti ricoverati un giorno in più. «Ora nessuno può più toglierceli» dicono.

L'udienza in tribunale. Proprio per oggi era prevista l'udienza in Tribunale a Roma per stabilire a chi spetta lo status di genitori dei gemelli. «Credo che di fronte alla nascita dei bambini, il provvedimento d'urgenza di vietare l'iscrizione all'anagrafe sia venuto meno».

Lo ha dichiarato Michele Ambrosini, l'avvocato della coppia che ha partorito i due gemelli, all'entrata al Tribunale civile di Roma, dove è in programma l'udienza per il ricorso presentato dai genitori biologici. «Uno scenario possibile a questo punto - nota Ambrosini - potrebbe essere il rigetto del ricorso. L'altro scenario è che invece il giudice si riservi per poi decidere su alcuni punti. Non sono nella testa del giudice e in diritto spesso uno più uno non fa sempre due».

«C'è la gioia dei genitori genetici dei gemelli per la nascita dei bambini perché sono sani, ma c'è dispiacere perché non li possono abbracciare». Lo ha riferito Nicolò Paoletti, l'avvocato dei genitori biologici dei gemelli nati il 3 agosto scorso dall'altra coppia che ha ricevuto gli embrioni scambiati nove mesi fa all'ospedale Sandro Pertini di Roma, dopo l'udienza odierna al Tribunale civile di Roma, che ha esaminato il ricorso presentato dalla coppia. In merito alla seduta, al termine della quale il giudice Silvia Albano si è riservata di decidere sull'ammissibilità del ricorso, Paoletti ha spiegato: «Oggi gli avvocati della coppia che ha dato alla luce i gemelli hanno presentato il certificato di nascita e alla luce di questo il giudice si è riservato di decidere».

L'udienza in tribunale era stata sollecitata dai genitori biologici, che rivendicano lo status di ''veri genitorI'' dei gemelli e avevano presentato un ricorso urgente chiedendo, in primo luogo, di bloccare tutte le pratiche di registrazione all'ufficio comunale delle nascite. La nascita dei gemelli era prevista intorno al 12 agosto, dunque è avvenuta in anticipo. Il parto, secondo La Stampa, è avvenuto con taglio cesareo in un'altra regione, dove i genitori rimarranno ancora qualche settimana. «Abbiamo bisogno di serenità - hanno dichiarato al quotidiano - abbiamo già sofferto molto in questi mesi, per noi è finalmente arrivato il tempo di essere una famiglia». Un pensiero anche ai genitori biologici: «ci rendiamo conto della loro sofferenza e questo ci fa male, ma noi eravamo stati disponibili a incontrarli. Invece non ci hanno neppure risposto».

Risarcimento. «Non abbiamo ancora deciso, indubbiamente la richiesta ci sarà, ma sarà comunque problematico stabilire le voci del risarcimento», ha poi detto Ambrosini.

Gli sviluppi giuridici. «Con la nascita dei gemelli protagonisti dello scambio di embrioni del Pertini si aprono 'sviluppi giuridici imprevedibili'». Lo afferma il ginecologo dei Radicali Silvio Viale, secondo cui comunque un 'affido condivisò è impraticabile. «Dispiace per la coppia biologica - scrive Viale - ma il pasticcio del Pertini servirà a chiarire molti punti e dovrebbe servire al ministro Lorenzin per un approccio meno inadeguato alla materia della fecondazione eterologa assistita. Adesso si apriranno imprevedibili sviluppi giuridici che, mi auguro, non compromettano lo sviluppo psicofisico dei gemelli, che avranno diritto di sapere in futuro la verità, con tutte le variabili personali e giuridiche possibili». Secondo Viale gli appelli ad una soluzione condivisa non sono realistici. «Ma una cosa mi sentirei di dire - sottolinea - ed è che terminino gli appelli di »autorevoli« psicologi e sociologi per una soluzione condivisa tra i quattro genitori. Li trovo ipocritamente melensi, astratti e, spesso, contemporaneamente frutto e origine di disinformazione. L'appello al »sangue«, oggi il DNA, per regolare rapporti sociali rischia di condurre a settarismi di gruppo e razziali. Rinnovo le congratulazioni alla neo mamma e la solidarietà ai colleghi che hanno gestito la gravidanza e la nascita».

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