È emergenza in Spagna: un morto e una ventina di feriti in un nuovo assalto a frontiera Melilla

Migranti mentre tentano di scavalcare la frontiera di Melilla
Migranti mentre tentano di scavalcare la frontiera di Melilla
di Paola Del Vecchio
Domenica 21 Ottobre 2018, 18:02 - Ultimo agg. 22 Ottobre, 09:25
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MADRID - Ancora una tragedia alla frontiera di Melilla, l’enclave spagnola in Marocco. Un migrante di origini subsahariane è morto e una ventina sono rimasti feriti in un nuovo assalto mosso stamattina intorno alle 9 da oltre trecento persone. In circa duecento sono riusciti a passare in territorio iberico, scavalcando in massa la doppia barriera metallica di protezione, alta sei metri e disseminata di «concertinas», le controverse lame timpiegate a effetto deterrente. Nell’operazione per respingere l’assalto sono rimasti feriti anche sei agenti della guardia civile impegnati nei controlli frontalieri. È avvenuto nella zona dei Pinos de Rostrogordo, la stessa dove lo scorso 6 gennaio si era registrata un’analoga ‘valanga’ di migranti, ed anche in quell’occasione in 208 riuscirono a entrare nell’enclave spagnola.

Nel tracciare un bilancio in conferenza stampa, il prefetto locale, Sabrina Moh, ha assicurato che i feriti, alcuni dei quali soccorsi all’ospedale di Melilla, hanno riportato lesioni lievi, tagli e ferite lacerocontuse e «in alcuni casi fratture». Quanto alla vittima, si tratta di un giovane subsahariano ancora non identificato, probabilmente stroncato da un infarto. Anche se sarà l’autopsia, alla quale sarà sottoposta la salma, a chiarire le cause della morte. 

Una ventina di camionette della polizia e della guardia civile da questa mattina pattugliano il Centro di soggiorno temporaneo di migranti di Melilla, per l’identificazione degli oltre 200 subsahariani arrivati fra cantici di «boza, boza», vittoria. Si aggiungono agli oltre 1.700 stipati in situazione di precarietà nella struttura, ai limiti del collasso a causa dell'emergenza migratoria. Ong impegnate nella difesa dei diritti umani hanno espresso preoccupazione per i possibili respingimenti immediati in Marocco, come è già avvenuto dopo il violento assalto, oltre un mese fa, alla frontiera di Ceuta, l’altra enclave iberica nel Magreb. Il governo socialista di Pedro Sanchez, che in passato ha respinto le «devoluciones en caliente» in Marocco, condannate anche dalla Corte europea per i Diritti Umani, ha giustificato la misura in base all’Accordo di Riammissione firmato dalla Spagna con il paese vicino nel 1992. Un’intesa rimasta per lungo tempo lettera morta, riattivata dopo gli sbarchi continui di migranti sulla rotta del Mediterraneo occidentale, e in base alla quale venerdì sono stati rispediti nel paese magrebino 24 dei 30 migranti sbarcati nelle isole Chafarinas, un piccolo arcipelago battente bandiera spagnola al largo delle coste marocchine. Gli unici a essere esclusi dall’applicazione del trattato, quattro donne e  due minori che viaggiavano sul barcone di clandestini. 

Intanto, dopo i polemici interventi della gendarmerie francese alla frontiera con l’Italia, la Francia fa sapere che rafforzerà i controlli sulla linea di confine con la Spagna e annuncia la nomina di un funzionario ad hoc, per frenare «pressione migratoria crescente dall’inizio dell’anno». Lo ha annunciato il neo ministro degli interni francese, Christophe Castaner, in un’intervista al settimanale Le Journal du Dimanche. «Mi preoccupa la frontiera spagnola. Da inizio anno si sono registrate in Spagna 48mila entrate irregolari provenienti dal Marocco, un aumento del 155%», ha segnalato. Castaner ha riconosciuto che in un anno «le non ammissioni alla frontiera franco-spagnola sono aumentate di quasi il 60% nel dipartimento dei Pirenei Atlantici», il territorio che confina con la regione spagnola della Navarra. «Vogliamo rafforzare la presenza dello Stato su questa frontiera», ha insistito. E, come misura concreta, il neo ministro ritenuto molto vicino al presidente Macron, ha segnalato la nomina di un alto funzionario «che sarà il coordinatore della sicurezza alla frontiera per organizzare meglio i controlli e il dialogo con le autorità spagnole». Castaner ha escluso che l’iniziativa comporti la sospensione del Trattato di Schengen, ma ha ricordato che la minaccia terrorista consente di ampliare i controlli ai confini. E a segnalato che un terzo dei migranti che hanno chiesto asilo in Francia avevano visto precedentemente respinta la propria richiesta in altri Paesi della Ue. 

Il governo spagnolo rischia così di trovarsi stretto fra l’incudine e il martello, con la pressione degli sbarchi al sud della penisola e il giro di vite alla frontiera. All’ultimo Consiglio europeo, il premier Sanchez ha elogiato «lo straordinario lavoro del Marocco», perché la Ue si impegni a stanziare almeno 140 mln dei fondi europei per frenare gli sbarchi sulla rotta del Mediterraneo occidentale. 

L'immigrazione verso la Spagna si è quadruplicata a settembre, mentre nei primi 9 mesi dell'anno gli arrivi di migranti nella Ue sono diminuiti di un terzo e quelli in Italia dell'85% nello stesso periodo, secondo i dati di Frontex, l'agenzia della guardia di frontiera e costiera europea. Circa 12.900 migranti sono giunti nella Ue, pari al 21% in meno rispetto al settembre del 2017. Di questi oltre la metà - 6.500 persone - hanno avuto per destinazione la Spagna. Nei primi 9 mesi del 2018, il numero complessivo di persone giunte nel continente lungo le quattro principali rotte migratorie - occidentale, centrale, orientale e dei Balcani - è stato di 110.000 migranti, un terzo in meno dello stesso periodo dell'anno precedente, a causa della minore pressione sulla rotta del Mediterraneo centrale diretta verso l'Italia. Del totale, almeno 35.500 migranti sono sbarcati sulle coste spagnole, oltre il doppio che nei primi 9 mesi del 2017. Per provenienza, il maggiore numero di arrivi ha riguardato stranieri originari di Marocco, Guinea e Mali. 
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