Eruzione a Stromboli, la napoletana Carolina: «Io in spiaggia, sembrava lo tsunami»

Eruzione a Stromboli, la napoletana Carolina: «Io in spiaggia, sembrava lo tsunami»
di Maria Chiara Aulisio
Mercoledì 3 Luglio 2019, 23:55 - Ultimo agg. 4 Luglio, 13:59
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Prima un boato, poi il fumo e la pioggia di pietre. Erano le 16.46, Carolina Fragapane, napoletana, 43 anni, stava facendo il bagno a pochi metri dalla Spiaggia lunga di Piscità, una delle più frequentate soprattutto nel periodo estivo, accessibile solo da un passaggio sconnesso e precario a causa dell’erosione da piogge e mareggiate, ma - secondo gli isolani - anche l’unica via di fuga in caso di allarme tsunami come nel 2002. 

 

IL RACCONTO
Carolina, grafica di professione, è in vacanza sull’isola di Stromboli da qualche giorno, ospite a casa di amici, racconta gli attimi di paura vissuti nel momento dell’esplosione: «Mi sono spaventata, certo, sembrava che le pietre mi cadessero addosso. Appena ho sentito l’esplosione sono uscita subito dall’acqua e ho raggiunto i miei amici sulla spiaggia. Il boato è stato fortissimo, seguito da una pioggia di lapilli incandescenti e materiale lavico. Ho visto la gente scappare e chiedere aiuto. Un paio di mamme non trovavano più i loro bambini, per fortuna sono stati rintracciati quasi subito ma il panico c’è stato». Allarme e tanta preoccupazione, dunque. Tra i turisti in vacanza sull’isola qualcuno ha già preparato le valige e aspetta l’arrivo del primo aliscafo per darsela a gambe nonostante non sia stato emesso alcun ordine di evacuazione e il sindaco, Domenico Arabia, abbia comunicato ufficialmente che «non c’è alcun pericolo per onde anomale o tsunami» e che le spiagge dell’isola di Salina sono state fatte sgomberare solo «in via precauzionale» con la raccomandazione di non accedervi fino a nuova comunicazione. «Infatti io resto a Stromboli - aggiunge la Fragapane - non ci penso proprio ad andare via. D’altronde la situazione è assolutamente sotto controllo e non dovrebbe riservare altre sorprese. Adesso mi sento tranquilla anche se, come al solito, c’è sempre chi fa allarmismo e già parla di tsunami». In ogni caso la guardia costiera si è dichiarata subito pronta a evacuare chiunque volesse lasciare l’isola di Stromboli prima dell’arrivo di aliscafi e traghetti. 

L’EMERGENZA
In azione i vigili del fuoco, coadiuvati da un Canadair della Forestale, al lavoro sull’isola per far fronte agli incendi che si sono sviluppati in particolar modo nella zona Canneto. Sul posto anche la guardia costiera di Lipari che sta supportando le operazioni dei vigili del fuoco. Due esplosioni una dopo l’altra, una più forte dell’altra: «Mentre uscivo dall’acqua ho sentito la seconda - prosegue Carolina nel racconto di quei momenti in cui anche lei ha temuto il peggio - poi si è sviluppata una colonna di fumo denso, nerissimo, alta chilometri che rendeva impossibile la vista di almeno metà dell’isola. Siamo scappati via e abbiamo raggiunto la piazza dove c’erano già alcuni uomini della protezione civile pronti a darci consigli su ciò che conveniva fare». Al momento la preoccupazione sarebbe ancora quella di una possibile frana del costone dal lato della frazione di Ginostra, l’area maggiormente danneggiata dall’esplosione del vulcano.

IL CASO
Una fortuna che il gruppo di turisti, pronto a muoversi alla volta del vulcano, non fosse ancora partito per il tour: una escursione a 400 metri lungo la zona della sciara del fuoco per una osservazione dell’attività dello Stromboli. «Stavano indossando gli scarponcini e il resto dell’attrezzatura - conclude Carolina Fragapane - di lì a qualche minuto si sarebbero mossi. Non voglio neanche pensare a quello che sarebbe potuto accadere: è stato un miracolo»

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