Balotelli, stupro inventato: l'avvocato che lo accusò dovrà risarcirlo con 80mila euro

Il calciatore aveva prima resistito al ricatto, poi, una volta cadute le accuse nei suoi confronti, era passato al contrattacco

Estorsione a Balotelli, condannato a due anni di carcere l'avvocato della ragazza che lo aveva accusato di stupro: ora dovrà risarcirlo
Estorsione a Balotelli, condannato a due anni di carcere l'avvocato della ragazza che lo aveva accusato di stupro: ora dovrà risarcirlo
Martedì 23 Maggio 2023, 22:45 - Ultimo agg. 21 Luglio, 15:27
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Due anni e tre mesi di carcere, a cui si aggiungono 80mila euro di risarcimento. Questa la sentenza inflitta dal Tribunale di Vicenza nei confronti dell'avvocato trevigiano Roberto Imparato, 63 anni, finito a processo per tentata estorsione ai danni di Mario Balotelli, l'ex attaccante di Milan e Inter

Secondo il verdetto dei giudici, l'avvocato ha convinto la sua assistita, una 23enne residente a Bassano del Grappa (Vicenza), a presentare una falsa denuncia di stupro contro Balotelli, in modo da poterlo ricattare: 100mila euro in cambio del ritiro delle accuse.

Piano tuttavia fallito: il calciatore aveva prima resistito al ricatto, poi, una volta cadute le accuse nei suoi confronti, era passato al contrattacco, denunciando gli autori del cosiddetto "trappolone" per tentata estorsione.

Da qui, il processo a Vicenza contro l'avvocato, che da accusatore è diventato imputato. 

La vicenda

I fatti contestati risalgono al 2017, quando il calciatore aveva avuto dei rapporti sessuali con la giovane bassanese, conosciuta a Nizza. 

A scatenare la ritorsione della ragazza, sarebbe stata la volontà del giocatore di interrompere la loro frequentazione. Dopo la denuncia di lei, era quindi scattato pure il tentativo di estorsione ai danni del bomber bresciano. Imparato avrebbe perfino contattato il settimanale "Chi", tentando di vendere tutta la storia, ma ottenendo un due di picche da parte del direttore del periodico. 

Interrogato dagli inquirenti, il calciatore ha ammesso di aver avuto rapporti sessuali con la ragazza, ma specificando che tutto era avvenuto con il suo consenso. Inoltre, Balo non aveva idea che la giovane fosse minorenne. Le successive indagini della Procura di Brescia avrebbero poi chiarito che in realtà era stato ingannato: la ragazza gli aveva infatti inviato la scan di un documento d'identità appartenente a una cugina più grande.

Dopo l'archiviazione dell'inchiesta su Balotelli, che nel frattempo non aveva ceduto al ricatto, il caso si è rivoltato come un boomerang contro la ragazza e il suo avvocato. Fino alla condanna del legale. 

Le intercettazioni

A sostegno dell'accusa di Balotelli contro Imparato, durante il processo, sono state decisive le trascrizioni delle intercettazioni telefoniche finite tra gli atti della Procura di Vicenza. Dalle varie sbobinature, sarebbe emerso come il legale avrebbe istruito la sua assistita per incastrare il calciatore. 

«L’avvocato mi ha detto che devo dirgli (a Balotelli, ndr) che ho un trauma, che non dormo e che non vado a scuola. . . Devo dire ‘ste cose a Mario. E gli devo dire che mi chieda scusa, almeno. Così lo becco in pieno». Questa la conversazione che la vicentina, all'epoca ancora 17enne, aveva avuto con un'amica. 

In un'altra intercettazione, l'avvocato trevigiano parla con una collega di come avrebbe voluto spendere i soldi dell'estorsione: «Appena finito: Imparato 1 - Balotelli 0. Registrato per 20 minuti. Voglio una Ferrari gialla... e una blu - dice - Abbiamo fatto cento prove. La ragazza è un’attrice nata». In aula, Imparato ha detto di aver pronunciato quelle frasi solo per fare «una battuta». 

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