​Fabrizio Corona, il pg lo vuole in cella: lui si scaglia contro toghe e governo

Fabrizio Corona, il pg lo vuole in cella: lui si scaglia contro toghe e governo
Martedì 5 Giugno 2018, 20:25 - Ultimo agg. 7 Giugno, 00:17
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Fabrizio Corona non molla. E fuori dall'auta del processo che lo vede imputato si scaglia contro governo, magistrati e giudici. Ha messo in mostra il suo legame rinsaldato con la fidanzata tra i flash dei fotografi e una selva di telecamere, ha attaccato i magistrati come al solito, arrivando a dire che il sostituto pg «non ha capito un c....', e si è persino lanciato in commenti politici negativi sul nuovo Governo, tanto che su twitter è arrivata anche la risposta del ministro dell'Interno, Matteo Salvini: «Ci mancava pure Corona».

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È stato uno dei tanti e già visti show, tra gesti di rabbia anche teatrali, quello che Fabrizio Corona ha portato in Tribunale a Milano, dove per restare alla secca cronaca giudiziaria la Procura generale ha chiesto di condannarlo per tutti i reati a 2 anni e 9 mesi per l'ormai nota vicenda dei 2,6 milioni di euro in contanti. In primo grado, infatti, l'ex agente fotografico, difeso da Ivano Chiesa e Luca Sirotti, aveva vinto il processo perché, dopo il nuovo arresto dell'ottobre 2016 per quegli oltre 1,7 milioni trovati in un controsoffitto con la restante parte nascosta in cassette di sicurezza austriache, i giudici avevano annullato l'ordinanza cautelare e l'avevano condannato a un solo anno per un illecito tributario che non c'entrava con quella massa di contanti.

 



Cadute, invece, le accuse principali di intestazione fittizia dei beni e di violazione delle norme patrimoniali sulle misure di prevenzione. La Dda, che aveva chiesto una condanna a 5 anni, ha fatto ricorso, coltivato dal sostituto pg Maria Pia Gualtieri. «È un appello vergognoso», ha subito affermato a favore di telecamere e taccuini l'ex 'fotografo dei vip', arrivato mano nella mano con Silvia Provvedi del duo 'Le Donatellas', smentendo le notizie di gossip che parlavano di una rottura («è una storia turbolenta», ha chiarito lei). Dentro l'aula il pg ha chiesto ai giudici, prima di tutto, la riapertura del dibattimento con le deposizioni di Geraldine Darù, "grande accusatrice" dell'ex agente fotografico, e di Francesca Persi, coimputata.

Deposizioni che, secondo il pg, servirebbero »per una diversa valutazione dei fatti« e per arrivare a condannare Corona a 2 anni e 9 mesi e Persi a 1 anno e 7 mesi.
«Corona - ha spiegato Gualtieri - ha sempre voluto nascondere il suo patrimonio di soldi in nero allo Stato e all'Erario, lui era il dominus e la signoria sul denaro ce l'aveva la Persi e il fine era eludere le misure di prevenzione». Per il pg, dunque, il Tribunale non doveva «con quel quadro probatorio» assolverlo da due delle tre imputazioni.

E se già il presidente del collegio della seconda sezione d'appello Guido Brambilla aveva dovuto richiamarlo più volte per le sue esternazioni, davanti ai cronisti Corona, in affidamento terapeutico da qualche mese, si è lasciato andare:
«Ringrazio il pg perché non ha capito nulla, io non solo so il diritto, io glielo insegno».
Non poteva mancare una sua valutazione sull'attualità:
«Con questo presidente del Consiglio e questi ministri che ci sono il ministro posso farlo anch'io, se Salvini è ministro dell'Interno io posso essere ministro della Giustizia», seguita dal tweet del ministro: «Ci mancava pure Corona». In aula si torna il 21 settembre.

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