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Agguato ai tifosi romanisti, i Fedayn pronti alla resa dei conti: si teme spedizione a Napoli

Se lo storico gruppo romanista dovesse sciogliersi in Sud scoppierebbe la guerra

Agguato ai tifosi romanisti, i Fedayn pronti alla resa dei conti: si teme spedizione a Napoli
Agguato ai tifosi romanisti, i Fedayn pronti alla resa dei conti: si teme spedizione a Napoli
di Emiliano Bernardini
Articolo riservato agli abbonati
Lunedì 6 Febbraio 2023, 22:30 - Ultimo agg. : 8 Febbraio, 08:23
4 Minuti di Lettura

L’attacco al cuore della curva sud della Roma avvenuto sabato sera ad opera degli ultras della Stella Rossa di Belgrado rischia ora di innescare una escalation di violenze senza confini. Non solo ma anche di sconquassare la geografia della curva Sud già da tempo complicata. Da giorni le chat delle tifoserie ribollono di odio. I Fedayn, storico gruppo giallorosso fondato nel 1972, cercano solo vendetta. L’episodio è gravissimo. Il furto degli striscioni del gruppo è uno dei colpi più duri da incassare. Alle volte risulta fatale. Proprio come potrebbe accadere al gruppo del Quadraro che adesso rischia lo scioglimento. Per tutta la serata di ieri si sono rincorse voci in tal senso che però non hanno trovato conferme. L’imboscata subita immediatamente dopo la partita contro l’Empoli sabato sera ha portato a conseguenze gravissime: scippato sia lo striscione con il nome del gruppo sia quello con la scritta “Brigata Roberto Rulli” che campeggia ogni domenica sotto il tabellone dell’Olimpico. Le foto con il bottino di guerra (a dire il vero ad essere esposte sono state due “pezze” sempre del gruppo) hanno fatto già il giro dei social. Il timore più grande è che i due principali possano essere esposti capovolti alla prossima partita della Stella Rossa. O peggio al Diego Maradona di Napoli. E già perché da più parti sarebbe stato confermato il coinvolgimento degli ultras Azzurri. A fare da link in Italia con il gruppo di estrema destra dei Delije, il più violento e organizzato in Europa, per rendere l’idea a guidarli tra gli anni ’80 e ‘90 c’era Zeljio Raznatovic: la Tigre Arkan, sarebbe stato il gruppo Bergamo partenopeo. Non a caso, infatti, i serbi erano al seguito della squadra di basket che pochi giorni prima aveva giocato a Milano in Eurolega. Insomma se gli striscioni dovessero essere esposti l’onta sarebbe difficile, se non impossibile, da lavare via. Intanto ieri su uno dei muri di Napoli è comparsa la scritta: “Morto un Papa se ne fa un altro. Ma quanno more er prete? Ultima sigla Fedayn”. Chiaro il riferimento all’inno del gruppo del Quadraro giallorosso e al fatto che per i Fedayn del Napoli quelli della Roma siano “morti”.

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Striscioni rubati e scontri ultras Stella Rossa a Roma, cosa sappiamo: le chat e l'ipotesi vendetta per il caso Fedayn

LE ALTRE CURVE

L’attacco, senza precedenti, ha creato grandi spaccature anche tra le altre curve. Soprattutto in quelle non coinvolte della faida tra romanisti e napoletani, diventata una vera e propria guerra dopo l’uccisione di Ciro Esposito. «Un assalto che esce fuori dalle regole ultras», «Un agguato infame» sono i ritornelli che rimbalzano di chat in chat. Gli ultras della Ternana hanno espresso solidarietà. Stessa cosa quelli del Cosenza e gli interisti. Nessuna solidarietà ufficiale da parte dei laziali che però stanno monitorando la situazione. L’allerta, anche da parte della Digos, è massima. Concreto il pericolo di vendette anche isolate. Per questo la situazione rischia di diventare incontrollabile. Il timore è quello di una doppia resa dei conti. La prima contro chi ha osato tanto: serbi e napoletani. 

DENTRO LA CURVA

La seconda è dentro la Sud. Come detto da tempo i rapporti sono tesi. I Fedayn, gruppo storico, vivono da sempre in maniera differente e spesso contraria agli altri gruppi. Diverse idee. Soprattutto politiche. Qualcuno nelle scorse ore ha ipotizzato anche la possibilità che qualcuno abbia fatto la spia: «I serbi sono andati troppo a colpo sicuro». Da capire anche che ruolo abbia giocato il gemellaggio dei fedayn con i Bad Blue Boys della Dinamo Zagabria odiati rivali della Stella Rossa. Diverse scazzottate negli scorsi mesi si sono già verificate all’interno del settore romanista. Possibile che possano essercene altre. Ma gli inquirenti seguono con allarme anche un possibile scioglimento del gruppo. Questo comporterebbe che tanti cani sciolti incontrollabili. E già perché un conto è avere rapporti con i capi di un gruppo storico, un altro è dover tenere sotto controllo tanti gruppetti che si muovono da soli. Una situazione in continua evoluzione che già nelle prossime domeniche potrebbe portare a nuovo attacchi. Non solo sui campi di calcio perché anche quelli di basket offrono una grande occasione: il 10 marzo si gioca Stella Rossa-Panathinaikos. Questi ultimi sono gemellati con i romanisti. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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