Federico Fashion Style, archiviata la denuncia a una consigliera comunale che aveva definito il suo salone “stile Casamonica”

Federico Fashion Style, archiviata la denuncia a una consigliera comunale che aveva definito il suo salone stile Casamonica
Federico Fashion Style, archiviata la denuncia a una consigliera comunale che aveva definito il suo salone “stile Casamonica”
Venerdì 29 Ottobre 2021, 12:46 - Ultimo agg. 30 Ottobre, 23:40
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«Leggere da un personaggio dorato che le persone vengono qui solo per il suo Salone stile Casamonica, allora veramente dovremo domandarci cosa e andato storto». Una frase, riferita a Federico Fashion Style, costata una querela per diffamazione alla consigliera comunale di Anzio Lina Giannino (Pd). Denuncia archiviata nei giorni scorsi dal giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Velletri, Emiliano Picca, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore Giuseppe Travaglini.

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La denuncia: cosa è successo

Il noto acconciatore Federico Lauri, infatti, si era opposto all'archiviazione ed è stata necessaria un'udienza “del dissenso” per chiudere la vicenda. A meno che, adesso, non voglia ricorrere in Cassazione. Ma torniamo ai fatti: la consigliera comunale, attraverso un comunicato del 4 agosto 2020, aveva sottolineato come Anzio fosse nota per ben altro e non per il negozio protagonista di trasmissioni televisive. Lui aveva replicato e sporto denuncia, risentendosi per l'accostamento allo “stile Casamonica” che, invece, i magistrati riconoscono.

Prima il pubblico ministero, nel chiedere l'archiviazione, afferma «dall'esame degli atti emergono significative similitudini tra lo stile dell'arredamento del negozio del querelante e quello delle abitazioni di noti pregiudicati».

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Federico si è opposto e la consigliera, assistita dall'avvocato Luigi Di Mambro, ha partecipato all'udienza ribadendo quanto espresso. Il giudice, a scioglimento della riserva, ha emesso l'ordinanza di archiviazione applicando «l'esimente per la provata verità del fatto diffamatorio». Scrive il magistrato che la consigliera «ha affermato in modo pacato il proprio punto di vista» sulle bellezze di Anzio «per fare poi riferimento al salone di bellezza della parte offesa ed in particolare a un arredamento stile Casamonica, affermazione che trova peraltro conferma nelle immagini estrapolate dalla polizia giudiziaria».

In conclusione «è indubbio che l'indagata abbia manifestato anche delle proprie considerazioni personali ma si tratta di espressioni prive di attacchi personali dell'altrui dignità o lesive del decoro, stante a un generico riferimento a una forma di arredamento che richiama quello di una nota famiglia, oggetto di indagini penali».

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