Sandra Pegoraro, operatrice socio sanitaria 52enne, un anno e mezzo fa è stata quasi uccisa dall'ex compagno Stefano Fattorelli, che il 10 maggio 2022 le tese un'aggressione in casa, alla quale lei riuscì miracolosamente sopravvivere. Per il tenato omicidio di Sandra, però, Fattorelli ha ottenuto uno sconto di pena: da 12 a 8 anni di carcere, e ora Sandra non ci sta.
«Vorrei formare un gruppo per dare aiuto alle persone che hanno subìto abusi come me... In quanto io personalmente aiuto nonne ho ricevuto praticamente nulla, ho dovuto fare tutto da sola!!!», scrive in un post su Facebook Sandra Pegoraro, che non ha perso la voglia di lottare e nel proprio percorso di rinascita vuole tendere una mano a chi ha alle spalle simili storie di violenza.
Ma la sua aggressione non è stato l'unico reato di cui Fattorelli si è macchiato, tanto che gli inquirenti sono arrivati a definirlo un «femminicida seriale».
L'omicidio della prima compagna
Stefano Fattorelli, 52enne originario di Caprino Veronese ha alle spalle una storia di violenze e crimini contro le donne. Già nel novembre del 1999 Fattorelli - all'epoca 28enne - aveva colpito con 33 coltellate l’ex fidanzata Wilma Marchi, uccidendola. Per quell'omicidio era stato condannato a 12 anni di reclusione, con il riconoscimento di un vizio parziale di mente. Nel 2007 Fattorelli era stato poi scarcerato: gli fu infatti concesso di scontare il resto della pena ai domiciliari, prima di ottenere la liberazione definitiva grazie all'indulto e alla buona condotta.
Lo stalking nei confronti della psicologa del carcere
Dopo la scarcerazione per l'omicidio della prima compagna, Stefano Fattorelli cominciò a perseguitare un'altra donna, scegliendo come vittima proprio la psicologa del carcere che si era occupato del suo percorso riabilitativo. La condanna per stalking e maltrattamenti è arrivata nel 2012: 4 anni di carcere poi ridotti a un anno e quattro mesi in appello.
L'aggressione a Sandra Pegoraro
Il 10 maggio del 2022 - il giorno della terribile aggressione - Sandra Pegoraro aveva terminato il suo turno di lavoro in ospedale. Fattorelli aveva insistito per riaccompagnarla nella sua casa di Padova, in via Cafasso a Padova, quando all’improvviso nella testa del 52enne scattò «qualcosa»: l'uomo si è avventato contro Sandra massacrandola di botte, dopodiché ha afferrato dalla cucina un coltello colpendola ripetutamente alla schiena. Sandra ha opposto resistenza, difendendosi strenuamente fino a riuscire ad afferrare la maniglia, aprire il portone d'ingresso e lanciare un disperato grido di aiuto che le ha permesso di salvarsi allertando i vicini.
La rinascita e la volontà di aiutare altre vittime
Dal tentato omicidio, Sandra ha riportato gravissime lesioni fisiche per le quali è stato necessario sottoporla d'urenza a un intervento chirurgico. «Eccomi qua finalmente sono tornata!!! Vorrei ringraziarvi tutti per essermi stati vicino e per avermi sostenuto in questa terribile esperienza che purtroppo mi è capitata, siete stati fantastici — ha annunciato una volta uscita — Ora è il momento di ricominciare e di non pensarci più, i progetti sono tanti e la vita è bella e me la voglio vivere tutta ogni giorno!!!». Per le conseguenze psicologiche, la cura di Sandra è forse proprio rendersi utile per le donne con storie simili alla sua:: «Ora voglio aiutare le altre vittime di abusi, come me».
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