Morto Ferdinando Carretta, sterminò la famiglia nell'89 e sparì nel nulla. Il giallo del camper che sconvolse l'Italia

L'uomo uccise genitori e fratello, poi venne arrestato 9 anni dopo in Inghilterra. La confessione in tv a Chi l'ha visto

Morto Ferdinando Carretta, sterminò la famiglia nell'89 e sparì nel nulla. Il giallo del camper sconvolse l'Italia
Morto Ferdinando Carretta, sterminò la famiglia nell'89 e sparì nel nulla. Il giallo del camper sconvolse l'Italia
Giovedì 1 Giugno 2023, 17:59 - Ultimo agg. 4 Giugno, 08:33
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È morto a Forlì, dove viveva da quando era tornato in libertà, Ferdinando Carretta, l'uomo che nel 1989, a Parma, uccise i genitori e il fratello per poi scomparire nel nulla. Venne rintracciato solo nove anni dopo, quando si era trasferito in Inghilterra. Carretta aveva 61 anni e abitava a Forlì, in una casa che aveva acquistato con l'eredità della famiglia. Lavorava per una cooperativa sociale e a quanto si apprende era malato da tempo. 

Era il 4 agosto 1989 quando Ferdinando Carretta, all'epoca dei fatti 27enne, uccise i genitori Giuseppe Carretta e Marta Chezzi e il fratello Nicola Carretta. La sparizione dell'intera famiglia tenne banco per mesi in quell'estate: il loro camper fu ritrovato in zona San Siro, a Milano, a novembre dello stesso anno, dopo che per settimane si erano rincorse voci e segnalazioni. Si disse che i Carretta si erano trasferiti ai Caraibi, spuntarono addirittura le prove di un loro viaggio in aereo da Londra alle Barbados, e si azzardò una fuga di Giuseppe Carretta, che di professione faceva il ragioniere, all'estero per scappare dalla magistratura che lo avrebbe messo nel mirino per una questione di fondi neri.

Nulla di tutto ciò era vero.

Dopo nove anni di nulla, Ferdinando Carretta fu rintracciato in Inghilterra nel 1998: inizialmente disse di non avere più contatti con la sua famiglia, poi, davanti alle telecamere di Chi l'ha visto, confessò l'omicidio. Era il novembre 1998, poco più di 9 anni dopo il triplice omicidio. Carretta fu condannato alla detenzione in un ospedale psichiatrico giudiziario perché riconosciuto incapace di intendere e di volere: nel 2015 era tornato in libertà e viveva a Forlì.

 

Pochi anni fa l'ultima polemica: la casa del massacro, in cui Carretta aveva ucciso la sua famiglia, era infine passata proprio a lui in eredità. Quella casa fu poi venduta dallo stesso Carretta, nel frattempo trasferitosi appunto a Forlì, dove viveva da solo e dove è stato oggi trovato morto. «Certamente mi sono pentito di quello che ho fatto - aveva detto in una delle ultime interviste a 'Chi l'ha visto?' -. Ho rovinato non solo la mia vita, ma quella dei miei genitori, di mio fratello e dei miei parenti. La gente non ha niente da temere nei miei confronti, perché  quello a cui guardo io è di fare una vita tranquilla, di lavorare, fare una vita normalissima. Da parte mia quindi non ha niente da temere, assolutamente».

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