Fidanzati uccisi, in un diario la follia del killer: «Le uccido tutte e faccio a pezzi Daniele»

Fidanzati uccisi, in un diario la follia del killer: «Le uccido tutte e faccio a pezzi Daniele»
Fidanzati uccisi, in un diario la follia del killer: «Le uccido tutte e faccio a pezzi Daniele»
di Erasmo Marinazzo
Lunedì 2 Novembre 2020, 08:24 - Ultimo agg. 18:57
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Si dichiara un serial killer già nella prima delle 36 pagine del diario scritto su un quadernone a quadretti con la copertina gialla, lasciato fra gli appunti del corso di Scienze infermieristiche: «I pensieri che faccio e che ho fatto, anche diverso tempo fa, sull'uccidere le persone». «Godere della morte degli altri». «La bestia che sento dentro quando piango».  

​E i toni non cambiano nelle otto pagine dattiloscritte e intitolate «Noi che non siamo stati amati»: sono tutte dedicate alla proiezione di se stesso nel personaggio chiamato Vendetta e i suoi accoliti satanici rappresentati da immagini scaricate da internet. «Vendetta non odia le persone in sé, bensì la loro vita piena delle esperienze che lui non ha mai avuto. È stato proprio questo a spingerlo a commettere il suo primo omicidio». 

Il diario dell'omicida reoconfesso Antonio De Marco, 21 anni, di Casarano sembra avere sciolto le ultime riserve sul movente delle 75 coltellate inferte la sera del 21 settembre per spazzare via in pochi secondi le vite degli ex coinquilini Daniele De Santis, arbitro di calcio, 33 anni, e della fidanzata Eleonora Manta, funzionaria Inps a Brindisi. «Ho accettato la stanza nella stessa casa di F.

perché di questa ho le chiavi e quindi quando andrò via potrò uccidere Daniele», scrive venerdì 7 agosto. «Mi piacerebbe uccidere una donna per prima». 

 

Le donne la sua ossessione. Le donne che lo respingono. Un no ricevuto alla scuola superiore e un altro no da una compagna del secondo anno di corso di Scienze infermieristiche a cui De Marco ha dedicato la mail mai spedita e ritrovata nel suo computer dai carabinieri. Non accetta che l'amore possa arrivare senza preavviso. E viene sopraffatto dalla parte peggiore di sé. Da vendetta: «Se Dio, se il destino non vuole che Daniele e altre persone muoiano, allora deve farmi incontrare una ragazza che voglia stare con me - scrive il 21 agosto - Altrimenti non mi fermerò e ucciderò sempre più persone. Ho deciso di intraprendere una vendetta contro Dio, il mondo e la mia vita, la vita che odio così tanto».

Chiude con questa promessa il dattiloscritto fatto trovare ai suoi avvocati Giovanni Bellisario e Andrea Starace, nella casa di via Fleming dove era stato visto dirigersi la sera del duplice omicidio dalla telecamera che lo ha inquadrato con i jeans ancora sporchi di sangue e uno zaino giallo in cui si era portato il corredo per torturare e, forse, anche fare a pezzi la giovane coppia con cui aveva convissuto da ottobre dell'anno scorso a marzo e poi da luglio ad agosto. 

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«Ho comprato qualche attrezzo, voglio uccidere qualcuno, voglio farlo a pezzi», sono ancora le sue riflessioni. Seguono due pagine e mezzo di perché scritti in maiuscolo e con una grafia di una persona furiosa. Tra questi perché dichiara la sua misogenia: «Ucciderò tutte le tr... di questo mondo. le ragazze sono solo delle tr..., ma perché nessuna mi vuole?». Da domani De Marco incontrerà in carcere gli psichiatri forensi Felice Francesco Carabellese ed Elio Serra. Il primo passo verso la richiesta di una perizia psichiatrica.
 

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