Quanto costano i figli? Pannolini, cibo e istruzione: almeno 800 euro al mese. E al Nord è più caro che al Sud

Il governo punta a rafforzare l'assegno unico, in particolare per le famiglie numerose

Quanto costa fare figli? Pannolini, cibo e istruzione: almeno 800 euro al mese. E al Nord è più caro che al Sud
Quanto costa fare figli? Pannolini, cibo e istruzione: almeno 800 euro al mese. E al Nord è più caro che al Sud
di Francesco Bisozzi
Giovedì 20 Aprile 2023, 22:27 - Ultimo agg. 21 Aprile, 12:41
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«In Italia una famiglia spende in media per ogni figlio minorenne circa 740 euro, mentre prima del Covid e della fiammata dell’inflazione l’asticella si posizionava a quota 645 euro». A fare i conti è Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni Familiari. «Le spese obbligate sono aumentate esponenzialmente, pesano soprattutto quelle per la casa, per il carrello della spesa e per i trasporti, che da sole assorbono più di 400 euro per ogni figlio minorenne». 

Più caro fare figli al Nord, dove sempre stando ai calcoli del presidente del Forum delle Associazioni Familiari la spesa mensile per un figlio minorenne oggi come oggi arriva a superare la soglia degli 820 euro.

Al centro è necessario invece un budget pari a circa 810 euro, che diventano 580 euro al Sud e nelle isole. Per effetto dell’inflazione, che ha in parte risparmiato le spese ricreative e culturali e quelle per i servizi in generale, le famiglie meno abbienti hanno visto crescere in misura più accentuata la spesa per i figli rispetto a quelle agiate. Nel caso dei nuclei in condizione di povertà, infatti, il carrello della spesa rappresenta un terzo della spesa per un figlio. 

«Una famiglia povera ora spende attorno ai 240 euro a figlio, contro i 198 euro del periodo pre-covid, ovvero il 20% in più, mentre la spesa di una famiglia benestante è aumentata di circa il 10%, attestandosi a 750 euro circa», prosegue Bordignon. Per il presidente del Forum delle Associazioni Familiari «è un bene che il tema della natalità sia tornato al centro del dibattito pubblico» ma «servono interventi choc per invertire la tendenza e far ripartire le nascite» e «un fisco equo verso le famiglie». Va in questa direzione la proposta del sottosegretario al Made in Italy, Massimo Bitonci, e del presidente della commissione Bilancio e Finanze del Senato, Massimo Garavaglia, che puntano a introdurre una deduzione monstre per i figli a carico, di 10 mila euro a figlio (a prescindere dal livello della dichiarazione dei redditi). «Se il governo imboccherà questa strada con decisione, le famiglie potranno finalmente tornare a progettare. Investire sulla natalità è strategico e improrogabile. La variabile incide in via diretta su pil, occupabili, produttività, oltre che sulla sostenibilità del welfare, del sistema pensionistico e di quello sanitario», continua Bordignon. E aggiunge: «Altrettanto importante intervenire sui livelli dell’occupazione rosa e dell’occupazione giovanile. Le donne che lavorano sono più propense a fare figli e gli under 30, se lasciati a casa a non fare niente, non possono progettare e diventare protagonisti». 

Ma il governo intende anche migliorare ulteriormente l’assegno unico per i figli e aumentare in particolare gli importi destinati a famiglie numerose o con figli piccoli. «Il problema – afferma Bordignon – è che in Italia l’assegno unico viene utilizzato come strumento anti-povertà. Sbagliato parametrarlo all’Isee. Serve un aiuto “flat”, uguale per tutti, come in Francia e in Germania. Il Kindergeld tedesco, l’equivalente del nostro assegno unico universale, vale più di 200 euro a figlio, a prescindere dal reddito del nucleo». 

LE EROGAZIONI
Intanto l’assegno unico ha compiuto un anno. A gennaio gli importi dell’assegno (e le relative soglie Isee) sono stati adeguati all’inflazione (8,1%). Come ricordato dall’Inps, con l’Auu sono stati erogati oltre 16 miliardi di euro per 6 milioni di nuclei familiari e 9 milioni di figli. Nel mese di febbraio hanno ricevuto l’aiuto 5,4 milioni di famiglie per 8,6 milioni di figli. L’importo medio per figlio è stato pari a 164 euro. L’importo base dell’assegno per ciascun figlio minore, in assenza di maggiorazioni, nel 2023 va da un minimo di 54,10 euro, in assenza di Isee o con Isee pari o superiore a 43.240 euro, a un massimo di 189,20 euro per Isee fino a 16.215 euro. 
 

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