Teramo, Flavia Di Bonaventura investita in bici da un ubriaco è clinicamente morta: donerà gli organi

Teramo, Flavia Di Bonaventura investita in bici da un ubriaco è clinicamente morta: donerà gli organi
Teramo, Flavia Di Bonaventura investita in bici da un ubriaco è clinicamente morta: donerà gli organi
Martedì 23 Agosto 2022, 14:00 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 04:11
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Clinicamente morta Flavia Di Bonaventura, la 22 enne pittrice investita da un ubriaco in provincia di Teramo mentre era in bici. La ragazza donerà gli organi, come lei stessa aveva manifestato in vita la volontà di donare la vita ad altri. Le procedure, iniziate questa mattina in ospedale, a Teramo, sono terminate nel tardo pomeriggio. Nella notte è stato programmato l'espianto. Con ogni probabilità fegato e polmoni andranno in Lazio, i reni in Abruzzo. Una processo complesso, cui sta lavorando la Rianimazione generale, il  gruppo di coordinamento donazione di Teramo in rete con Centro abruzzese trapianti e Centro nazionale trapianti. 

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Una tragedia immane per la città di Roseto dove Flavia viveva ed era molto conosciuta. La comunità ha pregato per tutta la notte durante la veglia nella chiesa di Santa Maria Assunta, voluta  dal sindaco Mario Nugnes. Le condizioni di Flavia, studentessa dell'Accademia di Belle Arti di Roma,  sono rimaste sempre gravissime. Era stata operata all'ospedale di Teramo per decomprimere un edema cerebrale e accedere uno bagliore di speranza. Oggi quel filo di speranza si è spezzato. La ragazza, figlia di un commercialista e nipote del famoso pittore Riccardo Celommi, viene descritta da tutti come «una giovane molto brava, con un talento per l'arte» che aveva influenzato i suoi studi.

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Flavia e due suoi amici ventenni, anche loro di Roseto, la notte tra domenica e lunedì, stavano tornando a casa, dopo una tranquilla festa con gli amici,  in sella a due biciclette. Un automobilista di 34 anni, di Roseto, li ha investiti. L’allarme è stato dato intorno alle 4,15, lungo la statale Adriatica a Scerne di Pineto, nei pressi della rotonda della zona industriale, sul viadotto che attraversa il Vomano, nel tratto dove manca un ponte pedonale e che tutti descrivono come «pericolosissimo». Il primo a fermarsi per prestare soccorso è stato proprio il 34enne, adesso indagato per lesioni gravi: è trovato positivo all'acoltest e gli è stata  ritirata la patente. La sua auto non risulta assicurata.

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