Folla per l'ultimo saluto a Vianello
Sandra sconvolta: Raimondo non c'è più

La disperazione di Sandra Mondaini ai funerali (foto Bazzi - Ansa)
La disperazione di Sandra Mondaini ai funerali (foto Bazzi - Ansa)
Sabato 17 Aprile 2010, 10:04 - Ultimo agg. 15 Marzo, 21:48
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MILANO (17 aprile) - Oltre mille persone fuori la chiesa di Dio Padre a Milano 2 per i funerali di Raimondo Vianello, morto gioved mattina. All'arrivo di Sandra Mondaini la gente ha urlato "Forza Sandra, coraggio". Grande commozione, parole di vicinanza alla Mondaini, lunghi applausi durante l'omelia. Conclusi i funerali il carro funebre si è mosso, diretto a Roma, dove la salma sarà interrata nella tomba di famiglia al cimitero del Verano. A rendere l'estremo saluto a Raimondo Vianello anche il premier Silvio Berlusconi, alcuni minsitri, il sindaco di Milano Letizia Moratti, molti personaggi dello spettacolo tra cui Pippo Baudo, Gerry Scotti, Giancarlo Magalli, Alba Parietti. La funzione è stata celebrata da monsignor Carlo Faccendini.

Il dolore di Sandra Mondaini. Vestita di rosso e nero, volto molto sofferente e con un vistoso bendaggio sopra un occhio, ha debolmente salutato con la mano la folla. Volto tirato e stravolto nel tentativo di trattenere le lacrime, è stata sistemata a fatica su una sedia a rotelle dal domestico filippino e portata in chiesa, dove ha ricevuto i saluti degli amici e colleghi. Era a piedi nudi e un familiare le ha poi infilato in fretta un paio di pantofole, mentre i domestici le sistemavano uno scialle nero attorno al corpo.

La Mondaini ha chiesto di essere avvicinata alla bara di Raimondo, l'ha toccata ed e appena le è stata vicino è scoppiata a piangere. Dopo aver ricevuto il saluto e il conforto di tutti gli amici presenti nella chiesa, non ha retto alla commozione e ha voluto ancora una volta essere più vicina al sua Raimondo. Il momento di commozione che si è vissuto in Chiesa è stato seguito dall'arrivo del premier Silvio Berlusconi. Dopo il saluto con Berlusconi, Sandra è rimasta accanto alla bara, accanto al premier, lamentandosi con voce rotta dal dolore.

«Sono rimasta sola» ha detto la Mondaini all'amico Giancarlo Magalli «per la prima volta l'ho sentita piangere». «Non ha pianto quando si è ammalata, non ha pianto quando è stata costretta sulla sedia a rotelle, neanche quando ha smesso di lavorare. E vero che c'è tanta gente che le vuole bene - aggiunge Magalli - ma come fai a dirle che non è vero che ora è rimasta sola?». Appena terminato il funerale Sandra Mondaini è stata riaccompagnata fuori e una volta seduta in auto ha chiesto immediatamente una sigaretta. Mentre fumava le si sono avvicinati per farle le condoglianze molti dei personaggi che hanno assistito al funerale. La gente assiepata fuori le ha ancora più volte urlato "coraggio" e ha applaudito verso di lei. Tra chi si è fermato di più a parlare con lei stringendole forte le mani c'è stata Alba Parietti.

L'omelia: il commosso ricordo dei figli adottivi. Lo chiamavano zio Raimondo, ma per loro era come un padre. È toccato ai figli adottivi Gianmarco e Raymond pronunciare in chiesa l'ultimo saluto a Raimondo Vianello. Lo hanno fatto con parole commosse e ricordi personali, che hanno toccato il cuore delle migliaia di persone che hanno seguito i funerali del comico grazie al maxi schermo posto al fianco della piccola chiesa di Dio Padre. «Ho vissuto tutta la mia vita con te e da tre giorni vivo senza di te e sono giorni vuoti perchè per me - ha detto Raymond, che porta il nome proprio del padre adottivo - per me eri un padre anche se ti chiamavo zio». Raymond ha poi ricordato «l'ultimo ricordo piacevole, quando ti ho visto tre giorni fa in ospedale, stavi dormendo, poi hai aperto gli occhi, mi hai guardato, sorriso e detto 'bravò». In seguito è stata Sandra a proibire ai ragazzi di andare a trovare 'zio Raimondò in ospedale, «per avere solo ricordi piacevoli e infatti - ha sottolineato Raymond - ho solo quelli». Piccoli momenti di intimità famigliare, come la lettura del giornale, la visione delle partite fra i maschi di casa, la colazione insieme, che Raymond ha voluto condividere con tutti. E poi i grandi valori «mi ha insegnato l'educazione, l'umorismo e soprattutto il rispetto». Raimondo aveva cercato di preparare Raymond alla sua morte: «una volta mi hai detto 'in paradiso mi toccherà stringere la mano chissà a quanta gentè, io ridevo e pensavo che sarebbe accaduto dopo tanti anni, invece sono triste perchè accade ora». Altrettanto addolorato il figlio maggiore, Gianmarco: «caro zio, la tua partenza è stata un duro colpo perchè fin da piccolo mi sembravi immortale e il tempo non ha scalfito il tuo modo di essere». Anche Gianmarco è «pieno di bei ricordi», solo negli ultimi mesi «ti ho visto preoccupato, non per te ma per le ripercussioni sulla tua famiglia». «Ti ho voluto molto bene, prima che Raimondo Vianello per me eri zio Raimondo, capace di amarmi - ha concluso commosso - come un padre ama un figlio».

Pippo Baudo: Sandra, devi gridare "Viva Raimondo!". L'artista chiesto alla Mondaini e alla folla di gridare forte «"Viva Raimondo, con allegria"!», incoraggiando la vedova e dicendole che Vianello comunque dal Paradiso degli artisti l'assiste e la seguirà sempre. «Non ce la faccio» ha gridato la Mondaini. «Non sei appartenuto alla Rai o a Mediaset, ma a tutta l'Italia, hai regalato sorrisi e un sorriso - ha detto - resta per sempre». Pippo si è detto, «emozionato e preoccupato perchè - ha scherzato - "so cosa pensi, chissà che sciocchezze dirà Pippo". Il nostro è un rapporto speciale, di famiglia. C'è il presidente del Consiglio, il tuo amico Silvio, quante serate avete passato insieme». Baudo ha poi ricordato quando «ti chiamavo e dicevi "con chi vuoi parlare, con me?" No, dicevo, con Sandra. E lui rispondeva "meno male"». E poi imitando il celebre umorismo dell'amico scomparso ha aggiunto, guardando la vedova: «pensi finalmente di esserti liberato di Sandra? E invece no, lei è sempre con te». Baudo ha poi invitato l'amica ad alimentarsi, dicendole «lui ti guarda, è nel paradiso degli artisti, dove si faranno tante risate».

Monsignor Carlo Piacentini che ha ricordato Vianello come un uomo «intelligentemente autoironico». «Credo che si sia presentato così anche all'incontro con Gesù: al suo parroco, don Walter, ha chiesto "ma c'è davvero qualcuno ad aspettarmi? Allora mi devo preparare bene" e don Walter - ha ricordato il monsignore - gli ha risposto "tu hai fatto ridere tutti e Gesù ti accoglierà con un sorriso"». «Quella con Sandra è stata una esperienza unica e straordinaria, il loro legame si è consolidato in 50 anni, tanto che è innaturale immaginarli separati» ha detto monsignor Faccendini. Secondo il monsignore il legame tra i due coniugi era basato su «rispetto reciproco, dialogo costante e una generosità che li ha portati anche ad allargare la famiglia». Monsignor Faccendini ha aperto la sua omelia ricordando le manifestazioni di affetto seguite alla morte di Vianello e chiedendosi da dove venisse questo forte sentimento popolare. «È come se fosse entrato adagio adagio nelle case di tutti, perderlo è stato per tutti motivo di dispiacere e di amarezza. Perchè è stato così amato? Perchè ci ha fatto ridere per cinquant'anni e non è stato semplice farlo con generazioni diverse, occorre avere classe, essere professionisti seri di talento e di intelligenza. Raimondo ha fatto ridere e sorridere l'Italia intera con eleganza e garbo, ironia, distacco e misura senza essere mai volgare e sopra le righe». Diversi passaggi dell'omelia sono stati punteggiati da calorosi applausi.

Tra le corone sistemate davanti alla chiesa quelle del presidente della Camera, Gianfranco Fini, della Rai, Paolo Garimberti, e dei Ricchi e Poveri. All'ingresso della chiesa un manifesto con la scritta "Lutto per la morte di Raimondo Vianello-Una preghiera".

Oltre undicimila persone hanno reso omaggio all'attore alla camera ardente presso gli studi televisivi di Mediaset, a Cologno Monzese.


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