Francesca Amadori licenziata dall'azienda del nonno, oggi davanti al giudice: «Donne meno pagate degli uomini»

Si apre oggi il processo presso il tribunale di Forlì, dove la donna ha accusato Amadori di discriminazione e pratiche maschiliste e chiesto un reintegro sul posto di lavoro e 2 milioni di euro di risarcimento

Francesca Amadori licenziata dall'azienda del nonno, oggi davanti al giudice: «Donne meno pagate degli uomini»
Francesca Amadori licenziata dall'azienda del nonno, oggi davanti al giudice: «Donne meno pagate degli uomini»
Mercoledì 14 Dicembre 2022, 14:25 - Ultimo agg. 20:31
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È guerra legale tra Francesca Amadori e l'azienda che porta il suo nome, fondata dal nonno Francesco. Si apre oggi il processo presso il tribunale di Forlì, dove la donna ha fatto ricorso contro il licenziamento deciso dall'azienda per motivi di "assenteismo". Secondo Francesca Amadori però, la vera motivazione sarebbe la discriminazione nei suoi confronti e in generale delle donne che riceverebbero un trattamento non paritario nell'azienda. Per questo, tramite l'avvocato Domenico Tambasco la donna ha chiesto un risarcimento di due milioni e il reintegro in azienda con la qualifica di dirigente. Ruolo che non le fu mai riconosciuto nonostante fosse responsabile della comunicazione del gruppo. 

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Nota dell'avvocato  

La conciliazione tra le parti è fallita, in quanto l'azienda non ha accettato le richieste di Francesca Amadori. Il giudice si riserva la decisione. Francesca Amadori ha fatto sapere tramite una nota del suo avvocato che "non intende in questo momento rilasciare dichiarazioni alla stampa" per non interferire con il processo in corso. L'avvocato chiede inoltre di «Non definirla assenteista. Francesca ha avuto il coraggio e si è assunta la responsabilità di sollevare temi spinosi nell’azienda di famiglia, per la quale ha lavorato con dedizione per 18 anni, questioni individuali e collettive; e proprio a fronte di questa denuncia, c’è stata la reazione disciplinare della società. Questo è il perimetro della causa, valutare la fondatezza delle questioni sollevate e la legittimità (o meno) della reazione disciplinare, chi parla di assenteismo mistifica la realtà dei fatti. Questa battaglia non ha un prezzo ma un valore, rappresentato dai temi profondamente etici che ha sollevato la mia assistita». 

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L'accusa: «Donne discriminate in azienda»

Al fianco di Francesca Amadori si è schierata anche la consigliera delle pari opportunità della Regione Emilia-Romagna. La consigliera ha evidenziato che «La dottoressa Amadori ha evidenziato come, più in generale presso il gruppo Amadori, i componenti del consiglio di amministrazione siano di genere maschile e la qualifica dirigenziale sia appannaggio esclusivo del personale maschile. Il bilancio sociale pubblicato dal Gruppo Amadori contiene, sotto tale profilo, dati eloquenti».  

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