Travolta mentre fa jogging e scaraventata in un campo, mamma muore a 44 anni

I soccorsi a Tamai
I soccorsi a Tamai
di Redazione
Venerdì 4 Marzo 2022, 10:44 - Ultimo agg. 18:24
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BRUGNERA - È stata investita da un’auto mentre faceva jogging. Francesca Manfè, 44 anni compiuti il 4 febbraio e residente a Brugnera, si stava allenando oggi, 3 marzo, come ogni giorno. Un appuntamento fisso, lei che era un triatleta con il “pallino” per le maratone. Stava correndo in via Prata quando, all’altezza del cimitero di Tamai, è stata urtata violentemente da una Fiat Multipla alla guida della quale c’era Carmelo Feltrin, 77 anni di Pasiano, che stava rientrando a casa. La donna, dopo aver sfondato il parabrezza, è stata sbalzata a una ventina di metri di distanza finendo nel campo che costeggia la strada. Le sue condizioni sono apparse subito disperate. È stata soccorsa dal personale sanitario, giunto sul posto con un’ambulanza e l’elisoccorso, che l’ha rianimata per più di mezz’ora prima di trasferirla con l’ambulanza all’ospedale di Pordenone, dov’è morta poco dopo le 19. 

L’INCIDENTE
Erano le 17.20 quando si è verificato il tragico incidente. Manfè, tuta e scarpe da ginnastica addosso, stava correndo da Tamai verso Prata quando, per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri di Fontanafredda, è stata investita di spalle. L’uomo, alla guida della Multipla, ha riferito ai militari dell’Arma di non averla vista: «È sbucata dalla stradina del cimitero - non si dava pace - e l’ho colpita». L’anziano, sottoposto agli accertamenti tossicologici, è risultato positivo all’alcoltest: il tasso era di un grammo per litro di sangue.

Sarà indagato per omicidio stradale colposo. Il veicolo, su disposizione dell’autorità giudiziaria, è stato sottoposto a sequestro, mentre a Feltrin la patente di guida è stata ritirata.

I SOCCORSI
Inutili i tentativi di rianimare Francesca Manfè. Ci ha provato un uomo, che era di passaggio, praticandole il massaggio cardiaco in attesa dell’arrivo di medici e infermieri inviati dalla Sores e dei vigili del fuoco da Pordenone. La donna, però, non dava segni di vita. Nonostante tutto, il personale sanitario ha continuato a rianimarla e, dopo essere stata stabilizzata, l’ha trasferita con l’ambulanza all’ospedale di Pordenone. Una corsa contro il tempo, dal momento che, viste le gravissime condizioni in cui versava, trasferirla con l’elicottero a Udine sarebbe stato molto rischioso. Per questo un equipaggio dei carabinieri del Radiomobile di Sacile, attivando sirene e lampeggianti, ha fatto strada all’ambulanza sino al Santa Maria degli Angeli. In pronto soccorso la donna è mancata poco dopo l’arrivo.

IL RICORDO
Quando il marito Marco Bianco Momesso non l’ha vista rientrare a casa, si è preoccupato. La moglie con sé non aveva i documenti, per questo è stato difficile identificarla. Alle dipendenze della Compab di Brugnera, azienda che fa parte del gruppo Polesello, era mamma di una bambina di dieci e di un ragazzo di 15 anni. Figlia dell’ex assessore di Sacile, Bruno Manfè, era un’atleta. Bicicletta, nuoto e corsa erano la sua passione. Aveva gareggiato in diverse maratonine con l’Atletica Edilmarket Friuli. Sui social postava con orgoglio le fotografie delle sue imprese, che non erano soltanto gare di triathlon o mezze maratone, ma anche tanta montagna. Scialpinismo, ferrate, cime dolomitiche tra le più impegnative, nulla la fermava. «Se è un sogno non svegliatemi», scrive su Instagram nel settembre 2021 dopo aver tagliato il traguardo alla Ironman di Nizza, mostrando la medaglia conquistata nella categoria M1, una delle gare, sottolinea, più «pazzesche che abbia mai fatto». «Crederci fino alla fine», scriveva pubblicando le foto mentre spinge sui pedali o sta per tuffarsi in acqua. In bicicletta ha macinato centinaia di chilometri, affrontando sfide molte impegnative lungo i percorsi più belli d’Italia. Instancabile. Commuove una fotografia della scorsa estate, sulle Marmarole, dove la figlia la prende per mano trascinandola lungo un sentiero e lei commenta, rivolta ai figli: «Qualunque strada percorrerete nella vostra vita la mia mano per voi ci sarà sempre».

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