Francesco Vitale, pr morto alla Magliana: spunta la pista del debito (da mezzo milione) per droga

L’ipotesi è sequestro di persona, l’uomo è volato dal quinto piano alla Magliana

Francesco Vitale, pr morto alla Magliana: spunta la pista del debito (da mezzo milione) per droga
Francesco Vitale, pr morto alla Magliana: spunta la pista del debito (da mezzo milione) per droga
di Valentina Errante
Lunedì 27 Febbraio 2023, 22:33 - Ultimo agg. 28 Febbraio, 15:13
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Al momento la Dda di Roma ipotizza soltanto il sequestro di persona: Francesco Vitale sarebbe stato rapito per un debito di droga da recuperare. Una partita da 500mila euro che gli sarebbe costata la vita. Perché l’uomo di 46 anni, barese, è precipitato dal quinto piano di un palazzo in via Pescaglia, alla Magliana. Non è ancora chiaro se sia stato buttato di sotto, in un tentativo estremo di sottrarsi ai suo aguzzini, o sia stato spinto giù dalla finestra. I carabinieri del nucleo Investigativo, coordinati dai pm Francesco Cascini e Francesco Minisci, stanno ricostruendo la dinamica della morte del pr e sono in attesa dei risultati dell’autopsia, per stabilire se l’uomo si sia difeso. Intanto il nome del proprietario dell’immobile è stato iscritto sul registro degli indagati. E adesso si scava nel passato di “Ciccio Barbuto”, come lo chiamavano, il suo nome era apparso un’inchiesta per droga che due anni fa aveva portato all’arresto di tredici persone. Tra gli indagati comparivano anche Daniele Carlomosti, “Il gigante”, feroce addetto al recupero crediti di un’organizzazione che investiva in droga, e Alessandro Corvesi, l’ex giocatore della Lazio, ed ex fidanzato della showgirl Antonella Mosetti, accusato di fare parte di un'associazione con interessi nel  narcotraffico che teorizzava  anche gli omicidi di magistrati. 

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L’ipotesi è che il sequestro sia avvenuto a Roma lo stesso giorno della morte.

Il corpo è stato ritrovato martedì mattina nel cortile interno dello stabile. Il fratello aveva presentato una denuncia a Bari dove l’uomo viveva con la compagna. E con la compagna sarebbe arrivato nella Capitale per un appuntamento. Sia la donna che il fratello hanno riferito del debito.

E adesso si ricostruiscono le ultime ore di vita di Vitale. I militari dell’Arma hanno individuato l’appartamento dal quale l’uomo è precipitato da una semplice osservazione: tutti i fili per il bucato dei piani inferiori al quinto erano spezzati. Il pr si sarebbe aggrappato mentre precipitava nel vuoto. L’immobile nel quale sarebbe stato trattenuto è stato trovato ripulito e in ordine, il proprietario, indagato per sequestro di persona, è stato già interrogato dai carabinieri. Ma l’ipotesi è che non fosse da solo. Vitale non aveva con sé il cellulare, né portafoglio e documenti, ma attraverso i tabulati e le celle del telefonino i militari stanno ricostruendo contatti e spostamenti. 

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VECCHIE INDAGINI

L’avevano chiamata indagine “Box”, era nata dal sequestro di 35 chili di cocaina trovati in un garage. Una storia di narcotraffico tra la Spagna e Brindisi, legata alla criminalità organizzata locale, con la droga che finiva sulle piazze romane. Il nome di Vitale, che faceva il pr nelle discoteche a Ibiza, era comparso, nelle indagini della primavera 2021, anche se non con un ruolo di primo piano. Protagonisti erano invece Daniele Carlomosti e Alessandro Corvesi. E proprio di Carlomosti, da sempre addetto alla riscossione dei crediti di droga, anche Massimno Carminati parlava con timore: «Quelli so brutti forte compà», diceva, intercettato negli atti sul “Mondo di mezzo”, a proposito del gruppo (legato anche agli albanesi) che gestiva le piazze di Roma Est. “Il gigante”, come emerso da un’altra inchiesta, avrebbe anche allestito una “stanza delle torture”, nella quale veniva portato e seviziato, con forbici tronchesi e trapani, chi non pagava i debiti di droga. Mentre l’ex calciatore Corvesi insieme ad Elvis Demce, noto criminale albanese, avrebbe pianificato un omicidio su una chat criptata per vendicarsi di un debito di droga non pagato. Ma sempre su quella chat discutevano anche di uccidere anche un magistrato romano. 
 

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