Uccise un ladro, archiviato il caso di Fredy Pacini: «Riconosciuto il grave turbamento»

Uccise un ladro, archiviato il caso di Fredy Pacini: «Riconosciuto il grave turbamento»
Lunedì 15 Marzo 2021, 17:57 - Ultimo agg. 21:46
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«È la fine di un incubo», afferma ancora incredulo Fredy Pacini. Il gip di Arezzo Fabio Lombardo ha archiviato le accuse contestate al gommista sessantenne di Monte San Savino che il 28 novembre 2018 ha ucciso a colpi di pistola Vitalie Tonjoc Mircea, 29 anni, moldavo, entrato nella sua rivendita con altre persone per rubare. L’archiviazione di Fredy Pacini è stata chiesta dal procuratore di Arezzo Roberto Rossi e accolta dal giudice.

Fredy Pacini, la motivizione dell'archiviazione
«Il gip ha riconosciuto che Fredy Pacini non si è fatto giustizia da solo, ma che si è difeso legittimamente - spiega il suo legale, l’avvocato Alessandra Cheli - Il grave turbamento viene considerato una scriminante che, se riconosciuta sussistente, rende non punibile l’eccesso colposo di legittima difesa, come prevede la riforma della legge, la n. 36 del 2019; una scriminante che mi risulta applicata per la prima volta in Italia».

L’archiviazione del gommista è stata disposta sulla base della legge introdotta due anni fa da Matteo Salvini quando era ministro dell’Interno. Il giudice Lombardo ha applicato il comma 55 della riforma, in relazione all’eccesso colposo di legittima difesa, dove si legge che «la punibilità è esclusa se chi ha commesso il fatto per la salvaguardia della propria o altrui incolumità ha agito nelle condizioni di cui all’articolo 61 primo comma n 5 ovvero in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto».

La dinamica che ha portato alla morte di Vitalie Tonjoc Mircea
Pacini dormiva da tempo nell’autofficina, esasperato dai furti subiti. Quella notte è stato svegliato dai rumori e si è alzato dal letto nella camera ricavata sul soppalco. Con la pistola regolarmente detenuta ha sparato cinque colpi verso l’ingresso dove i malviventi con il piccone avevano infranto la vetrata. Secondo il giudice Lombardo non è verosimile che il ladro sia stato colpito senza rendersi conto che il proprietario si fosse accorto della sua presenza e probabilmente aveva anche gridato di andarsene. Sempre secondo il giudice, a colpire il ventinovenne moldavo è stato un proiettile di rimbalzo e non uno diretto come stabilisce invece la perizia. In ogni caso, pur qualificando l’azione come eccesso colposo di legittima difesa, Pacini non è punibile per «l’oggettivo turbamento» dovuto al fatto di essere solo, di notte, senza via di uscita, dinanzi a persone armate e senza che potessero intervenire le forze dell’ordine in tempo utile. «Una bella notizia ogni tanto - sottolinea Matteo Salvini - Grazie alla nuova legge voluta dalla Lega (che esclude la punibilità per chi abbia salvaguardato la propria incolumità in uno «stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo») è stato archiviato il caso di Fredy Pacini. Giustizia è fatta».

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