Fregene, coppia gay si bacia davanti allo stabilimento della Marina militare: cacciati

Fregene, coppia gay si bacia davanti allo stabilimento della Marina militare: cacciati
Martedì 21 Luglio 2020, 12:37 - Ultimo agg. 13:10
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«Lo scorso weekend a Fregene, Fiumicino, Roma, una coppia di ragazzi di 20 anni, mentre si facevano dei selfie e si scambiavano un bacio, presso il Lido della Marina Militare” a Fregene, sono stati interrotti da un bagnante che li ha minacciati di chiamare il maresciallo dirigente per farli cacciare, i ragazzi hanno risposte che un bacio non è un reato, ma per evitare di trasformare un giorno di svago in una giornata di lite si sono allontanati». A denunciarlo, in una nota, Fabrizio Marrazzo Portavoce Gay Center e responsabile Gay Help Line spiegando che la coppia si è rivolta alla sua organizzazione per un supporto.

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«Quanto accaduto è molto grave,- sostiene Marrazzo - perché ancora oggi una coppia Lgbt (lesbiche, gay, bisex o trans) non è libera di passare qualche ora di svago in serenità, senza sentirsi offesa o minacciata. Pertanto chiediamo ai gestori dello stabilimento di prendere le distanze dai fatti riportati e di proporre ai bagnanti di farsi dei selfie dove si baciano con #LoStessoBacio in segno di solidarietà alla giovane coppia. Un piccolo gesto di solidarietà» Secondo Marrazzo, «la campagna di odio alimentata da Salvini e Meloni in questi giorni, vuole far passare come libertà di espressione la discriminazione verso le persone Lgbt, tanto che la gente si sente legittimata a pensare che un bacio gay sia un reato». 

Il sindaco di Fiumicino Esterino Montino ha espresso solidarietà alla coppia gay. «Due ragazzi insultati perché si stavano scambiando un bacio e un abbraccio sulla spiaggia di Fregene è una notizia che non avrei voluto ricevere - afferma Montino -. Non è in alcun modo concepibile che due persone che si vogliono bene non possano comportarsi pubblicamente come tutte le coppie di innamorati fanno da sempre. La nostra è una città dove tutte e tutti devono sentirsi accolti e al sicuro, liberi di essere se stessi, di amare chi vogliono senza che nessuno pensi di potere offendere o aggredire nemmeno verbalmente. Ai due ragazzi va tutta la mia solidarietà, da sindaco e da cittadino. La mia condanna, invece, va a chi ha rovinato la loro giornata al mare. Siamo di fronte ad un altro dei tanti casi che in tutta Italia testimoniano la necessità di una legge contro l'omofobia, la bifobia, la transfobia, la lesbofobia e la misoginia».


 

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