Funivia Mottarone, il giallo della proprietà. La procura: «Freni non hanno funzionato»

Funivia Mottarone, al via il tavolo sull'incidente. I soccorritori: «Il freno di emergenza non ha funzionato»
Funivia Mottarone, al via il tavolo sull'incidente. I soccorritori: «Il freno di emergenza non ha funzionato»
Lunedì 24 Maggio 2021, 10:57 - Ultimo agg. 25 Maggio, 10:49
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Funivia Mottarone, scatta l'indagine sul cavo tranciato e sul mancato funzionamento del sistema frenante di sicurezza, i due punti su cui si concentrerà la Procura di Verbania per accertare le cause della tragedia in cui ieri hanno perso la vita 14 persone, tra cui due bambini di due e cinque anni. Unico sopravvissuto il fratellino di quest'ultimo, ora ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale Regina Margherita di Torino.

Omicidio colposo plurimo

Il giorno dopo il terribile incidente che ha distrutto cinque famiglie, il procuratore della repubblica Olimpia Bossi, che sarà affiancata dal pm Laura Carrera, ha aperto formalmente un fascicolo per omicidio colposo plurimo, disastro colposo con messa in pericolo della sicurezza dei trasporti e lesioni gravissime. E nelle prossime ore, non appena il quadro delle società e degli enti coinvolti nella gestione e manutenzione dell'impianto sarà preciso, si procederà alle iscrizioni nel registro degli indagati. Un atto dovuto come primo passo di una inchiesta tecnica, necessario per poi procedere con una consulenza che avverrà con la forma dell'accertamento irripetibile. L'incarico verrà affidato «a esperti in trasporti a fune, ingegneri altamente specializzati - spiega il procuratore Bossi - del Politecnico di Torino». Accertamento a cui anche gli esperti nominati dagli indagati potranno partecipare. 

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Le prove

Al momento gli inquirenti e i carabinieri, impegnati fino alle 5 di questa mattina per raccogliere le prove nell'area dov'è avvenuto il distacco della cabina della funivia, oltre ad aver sentito una serie di testimoni, stanno ricostruendo società, competenze e ruoli: ci sono Ferrovie del Mottarone srl per la gestione, la Leitner di Vipiteno per la manutenzione, una società di Gallarate incaricata della revisione annuale con tanto di legali rappresentanti e, per lo meno, i responsabili della sicurezza.

 

Il nodo proprietà della funivia 

 

Un nodo da sciogliere è chi sia l'attuale proprietario della funivia. «Era della Regione Piemonte - ha precisato il magistrato - e ora dovrebbe essere il Comune di Stresa, ma non si sa se è avvenuto il passaggio di proprietà».

Passaggio che, ha assicurato in serata il sindaco del comune Marcella Severino, non «è ancora completato, per cui la proprietà è ancora regionale». Potrebbe dunque essere questione di ore il passaggio dell'inchiesta da ignoti a noti. «Sarà una indagine tecnica e documentale e non sarà lampo - ha proseguito - preferiamo muoverci con cautela».

La revisione dei cavi

 

L'ultima revisione dei cavi è del novembre 2020 e il 3 maggio scorso, come ha affermato in una nota la Leitner, sono stati effettuati «manutenzione e controllo delle centraline idrauliche di frenatura dei veicoli»; non sarà dunque facile capire perché la fune d'acciaio trainante si è spezzata e il freno a ganasce non si è attivato. Per questo verranno esaminati i documenti sequestrati presso la società Ferrovie Mottarone, compresi i report relativi alla revisione, che per legge vanno trasmessi a un ufficio periferico del Ministero dei Trasporti e delle infrastrutture.

I filmati

Verranno inoltre analizzati i filmanti delle telecamere di sorveglianza, sequestrate anch'esse con l'intero impianto, che riprendono arrivo e partenza della teleferica. Non solo quelli della giornata di ieri, ma anche quelli precedenti, per capire se emergano eventuali anomalie. Intanto Leitner ha fatto sapere di essere a disposizione della magistratura, precisando che «i controlli giornalieri e settimanali previsti dal regolamento d'esercizio e dal manuale di uso e manutenzione sono in carico al gestore». E nell'elenco dell'attività svolta negli ultimi mesi «secondo le prescrizioni della normativa vigente, sulla base del contratto di manutenzione sottoscritto con la società di gestione Ferrovie del Mottarone», c'è anche quello di tre settimane fa sulle centraline idrauliche di frenatura di quella cabina che è schiantata al suolo le cui lamiere sono il simbolo di questa tragedia.

funerali

Sui corpi delle 14 vittime del Mottarone la procura di Verbania ha disposto «riscontri diagnostici esterni», ritenendo invece l'autopsia «superflua». I funerali di Amit Biran, della moglie Tal Peleg, del loro bambino Tom di soli due anni e dei bisnonni Barbara Cohen Konisky e Itshak Cohen, cinque delle 14 vittime del Mottarone, verranno celebrati in Israele. Lo ha detto Guido Haspaij, Presidente della comunità ebraica di Milano, davanti all'ospedale Regina Margherita, dove è ricoverato l'altro figlio della coppia, di 5 anni, ancora in pericolo di vita. «È stato predisposto un volo di Stato che partirà da Caselle», ha spiegato. Amit Biran, che studiava medicina, era conosciuto dalla comunità ebraica milanese, dove lavorava e dove i suoi figli studiavano. «Un bel ragazzo, generoso, che non sapeva dire di no, arrivato in Italia per studiare e stava finendo Medicina».

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Bimbo sopravvissuto

 

«Il bambino è sedato e intubato, ieri ha fatto un intervento e adesso rimane addormentato. Nel corso della giornata faremo una risonanza magnetica per valutare le condizioni del cervello. Adesso deve restare calmo, speriamo. Non si può ancora dire se ha riportato traumi celebrali». Così Giorgio Ivani, direttore Rianimazione del Regina Margherita di Torino dove si trova il bambino unico superstite della tragedia della funivia Stresa-Mottarone.

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Scena di guerra  

«Sono volontario da 25 anni, e ne ho viste tante, ma mai così. Sembrava una scena di guerra». Il responsabile provinciale del Soccorso alpino di Verbania, Matteo Gasparini, descrive così la scena che si è trovato di fronte al Mottarone, dove una cabina della funivia è precipitata causando la morte di quattordici persone. «Sono stato anche a Rigopiano - aggiunge - ma una situazione così non l'avevo mai vista».

Bimbo ferito 

Ha passato una notte tranquilla il bimbo di cinque anni da ieri ricoverato all'ospedale Infantile Regina Margherita di Torino per lesioni riportate nel crollo della funivia. «Le condizioni sono stabili - ha sottolineato il direttore generale della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle - dopo l'intervento per stabilizzare le fratture alle gambe abbiamo fatto ulteriori accertamenti, dal punto di vista emodinamico è stabile. In questo momento è monitorato, resta in prognosi riservata e lo resterà per le prossime 48 ore».

La Cei 

I vescovi italiani, riuniti a Roma per la 74esima Assemblea Generale che verrà aperta oggi pomeriggio da Papa Francesco, esprimono «la loro sentita partecipazione al dolore di quanti sono stati colpiti dal tragico incidente alla funivia Stresa-Mottarone e assicurano preghiere di suffragio per le quattordici vittime. Profondamente colpiti da quanto avvenuto, si stringono al piccolo sopravvissuto e ai familiari delle vittime assicurando la vicinanza di tutta la Chiesa in Italia». «Si tratta di un evento - afferma il cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana - che tocca nel profondo la sensibilità di tutti, soprattutto in considerazione del contesto di serenità e di svago nel quale si è consumata la tragedia. Il profondo dolore si fa adesso preghiera d'intercessione per i componenti delle cinque famiglie, di conforto per i loro cari e di sostegno per il bambino sopravvissuto e ricoverato in gravi condizioni presso l'ospedale di Torino». È presente a Roma anche il vescovo di Novara, mons. Franco Giulio Brambilla, vice presidente della Cei, in contatto costante con la diocesi, che comprende il luogo dell'incidente.

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