Terrorismo, arrestato a Genova un marocchino «pronto a immolarsi per l'Isis»

Terrorismo, arrestato a Genova un marocchino «pronto a immolarsi per l'Isis»
Martedì 19 Dicembre 2017, 14:00 - Ultimo agg. 20 Dicembre, 12:18
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A agosto era stato arrestato a Genova per maltrattamenti ma oggi Digos e Dda gli hanno contestano di «volersi immolare» per l'Isis. Il gip del tribunale di Genova Nadia Magrini ha emesso una ordinanza di custodia in carcere per Nabil Benhamir, marocchino di 29 anni. Secondo l'accusa, Benhamir sarebbe un «esponente di rilievo» dell'Is ritornato in Europa «con l'obiettivo di addestrare altri membri dello Stato Islamico alla fabbricazione e all'utilizzo di esplosivi».

Benhamir aveva ricevuto la «chiamata» ed era in attesa di ricevere istruzioni per azioni operative da compiere. Emerge dall'ordinanza con cui il gip ha disposto la custodia in carcere. «Nabil - emerge dalle carte - scrive alla 'sorella Farah':
«Ha chiamato il chiamante... devo andare al lavoro... Parliamo un'altra volta. Inshallah, che Dio allunghi la mia età e il mio destino. Prega per me per la Shahada e che accetti il mio lavoro...».

Via Telegram scambiava file sulla costruzione e l'utilizzo di ordigni mentre sui suoi dispositivi sono stati ritrovati file, filmati contenenti decapitazioni o missioni suicide, ma anche foto e istruzioni su come modificare vecchi telefoni cellulari per utilizzarli come detonatori. È solo una parte del materiale sequestrato a Nabil Benamir. 

Gli inquirenti sono riusciti a risalire a diversi documenti, alcuni anche rimossi dai social e dagli smartphone dell'uomo che, uniti ad intercettazioni e al materiale sequestrato hanno delineato il quadro di affiliazione all'Is dell'uomo, come emerge dall'ordinanza con cui il gip ha disposto la custodia in carcere. Il 39enne era arrivato a Genova all'inizio di aprile dopo aver lasciato l'Olanda passando attraverso il Belgio. Era stato per molto tempo in Germania dove aveva provato a richiedere, senza riuscirci, un permesso di soggiorno con pause per viaggi nello stato islamico, sia in Iraq che in Siria. Lo scorso 4 agosto era stato arrestato dalla polizia dopo aver picchiato e segregato la compagna incinta, una ragazza brasiliana al terzo mese di gravidanza.

Per sfuggirgli, la giovane era scappata dalla finestra del bagno di un appartamento in via dei Pescatori a Genova dove viveva con Benamir. L'uomo era stato condannato per maltrattamenti e lesioni a tre anni e mezzo di carcere e si trova rinchiuso nell'istituto genovese di Marassi.  «La sensibilità del Benamir alla chiamata dell'IS è tutt'altro che improvvisata e superficiale - come emerge dall'ordinanza - e si concretizza non solo nello scambio di esortazioni e nell'esaltazione dei significati, ma anche nella condivisione delle conoscenze tecniche concretamente utili alla realizzazione di un attentato».

Gli inquirenti hanno ritrovato anche il bando di arruolamento allo Stato islamico, il primo sequestrato in Italia: si tratta di un atto con tanto di timbri che stabilisce le condizioni e le prestazioni, indica le località dove arruolarsi e le sanzioni per chi trasgredisce il giuramento.
Oltre a questo fra gli oggetti sequestrati c'è anche un vecchio cellulare Nokia, modello 3310, che avrebbe potuto essere trasformato in detonatore, attraverso istruzioni scritte in arabo.
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