L'Eredità della campionessa Chiara: «Ho vinto 100mila euro, ma do ancora le ripetizioni di latino e greco»
«Noi siamo la parte lesa» dice la Rai ricordando che già 3 anni fa un'inchiesta di 'Report' aveva portato alla luce la vicenda, segnalando i presunti illeciti. E anche la Zecca si difende. «L'indagine nasce anche a seguito di un esposto presentato dallo stesso Poligrafico alla procura ad aprile 2016. L'azienda, quindi, sin dal primo momento si è messa completamente a disposizione della magistratura, fornendo tutte le informazioni utili in suo possesso, e ribadisce la piena disponibilità nel continuare a collaborare» con i pm, afferma l'istituto in una nota sottolineano di aver già da tempo provveduto ad una riorganizzazione interna delle funzioni: dei cinque dirigenti coinvolti, 3 non sono più in azienda e due sono stati spostati ad altre funzioni.
Al centro delle indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf e della procura di Roma c'è l'accordo quadro tra la Rai e la Zecca per la fornitura nel triennio 2013-2016 di gettoni d'oro destinati ai vincitori dei concorsi a premio inseriti in diverse trasmissioni televisive del servizio pubblico: oltre a quelle già citate, anche 'Red or black' e 'Super Brain - Le supermentì, 'Mezzogiorno in famiglià e L'anno che verrà', 'La terra dei cuochì. I finanzieri hanno scoperto che i cinque facevano coniare i gettoni solo nel caso in cui i vincitori dei concorsi avessero rifiutato la proposta di ricevere l'equivalente in denaro.
Se, invece, i concorrenti accettavano i soldi, i dirigenti creavano una serie di falsi documenti interni (verbali di coniatura, verbali di reingresso in magazzino, documenti di trasporto) per dimostrare di aver coniato i gettoni ed ottenere così i pagamenti dalla Rai.
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