Ciao Giada, si spegne a 19 anni il sorriso della principessa coraggiosa

Giada Monico
Giada Monico
di Laura Bon
Domenica 29 Marzo 2015, 18:23 - Ultimo agg. 18:27
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TREVIGNANO (TREVISO) - Giada ora è in cielo. Ieri mattina, nel reparto di Pediatria dell'ospedale di Montebelluna, il giovane cuore di Giada Monico, 19enne nata e vissuta con una grave e rarissima malattia genetica, la leucodistrofia, ha smesso di battere. L'ennesima crisi respiratoria, conseguenza di una polmonite che aveva saturato e chiuso il polmone sinistro, non le ha dato scampo.



«È stata ricoverata lunedì pomeriggio -racconta Manuela Baldisser, una vera e propria mamma coraggio - e le condizioni sono andate via via peggiorando. Ci era stato offerto di portarla a Padova, ma sono contro l'accanimento terapeutico e abbiamo preferito accompagnarla più dolcemente possibile alla fine. Ringrazio con tutto il cuore il reparto di Pediatria dell'ospedale di Montebelluna, il primario, dottor Mesirca, tutti gli altri medici e infermieri, in particolare Paola e Ludovica».



Parla con serenità Manuela, quella serenità che deriva dalla profonda consapevolezza di aver dato, per 19 anni, tutta se stessa a quella figlia, un frugoletto di dieci chili o poco più che invecchiava di giorno in giorno a causa della malattia.



Una situazione davvero al limite, che non ha impedito però alla mamma e a tutta la famiglia di coccolare, adornare e accudire Giada come una principessa, sempre elegante e profumata, pur costretta fra letto e seggiolone, alimentata con sondino e pressoché cieca.



Che Giada avesse qualcosa di diverso dagli altri bimbi, e soprattutto dal primogenito, alla mamma non era sfuggito fin dal primo giorno dopo la nascita: i capelli e i piedini, un po’ rattrappiti e diversi da quelli degli altri neonati, erano stati un indizio che qualcosa non andava.



Poi, a sette mesi, le prime indicazioni mediche, a diciotto un test genetico, a tre anni la tremenda verità chiamata leucodistrofia, ovvero mancata produzione di mielina, sostanza che comanda il cervello.



Giada, soggetta anche a crisi epilettiche, fino a 5 anni ha camminato. Poi la situazione è peggiorata e il fatto che sia vissuta fino a 19 anni è semplicemente un miracolo dell'amore, prima ancora che della medicina.



Fino ad un anno e mezzo fa, la famiglia Monico, composta, oltre che da Giada, da mamma Manuela, papà Tiziano e dal fratello 20enne Andrea, è vissuta a Contea. Poi il trasferimento a Trevignano, anche in connessione con problemi di carattere economico che la mamma non ha mai taciuto. Proprio a Trevignano, in chiesa, stasera alle 20 si terrà il rosario. Domani alle 11, il funerale. La salma arriverà dall'abitazione. «Me la sono voluta portare a casa» dice la mamma. Che, di sicuro, adornerà come era solita fare la sua principessa. Anche per l'ultimo viaggio.