Malore improvviso, si alza dal letto e tossisce: Gianluca Camillo muore a 50 anni. La famiglia: «Mai sofferto di cuore»

Dramma a Maerne (Venezia): l'uomo lascia moglie e due figlie

Malore improvviso, si alza dal letto e tossisce: Gianluca Camillo muore a 50 anni. La famiglia: «Mai sofferto di cuore»
Malore improvviso, si alza dal letto e tossisce: Gianluca Camillo muore a 50 anni. La famiglia: «Mai sofferto di cuore»
di Marta Giusti
Mercoledì 21 Dicembre 2022, 12:15 - Ultimo agg. 25 Febbraio, 12:15
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E' crollato a terra e non si è più ripreso: non soffriva di alcuna patologia cardiaca. Le comunità di Olmo, Trivignano, Maerne e Noale sono sotto choc per la prematura e improvvisa scomparsa a 50 anni dello stimato imprenditore Gianluca Camillo, colto da malore lunedì notte nella sua casa a Maerne (Venezia). La moglie Veronica, peraltro infermiera all'Angelo, l'ha sentito tossire, alzarsi da letto, fare due passi e rovinare di schianto sul pavimento.

Nonostante tutte le manovre rianimatorie praticategli subito dalla consorte, che sapeva bene come agire e che altrettanto in fretta ha allertato il 118, e dai colleghi accorsi in ambulanza, e continuate durante il tragitto verso l'ospedale e al pronto soccorso dell'Angelo, Camillo non ha più ripreso conoscenza: ai sanitari non è rimasto che constatarne il decesso.

Originario di Olmo, dove ha vissuto a lungo, Camillo ha poi risieduto per quasi un ventennio a Trivignano, dove pure era molto conosciuto. Da tre mesi si era trasferito a Maerne ma doveva essere una tappa provvisoria: aveva acquistato un terreno a Olmo per costruirsi una nuova casa, progetto spazzato via dal suo crudele destino, come tanti altri che aveva per il lavoro.

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Diplomatosi perito meccanico al Pacinotti, appassionato di motori e rally, che seguiva dal vivo, Camillo aveva lavorato come project manager per aziende importanti come Aprilia, la Piovan di S. Maria di Sala e i cantieri navali Zago di Scorzè, e alcuni anni fa aveva avviato un'impresa artigiana tutta sua, la Euli, prima a Spinea e ora a Noale, specializzata nella lavorazione su misura dei metalli e in componenti d'arredo per abitazioni, hotel, negozi e imbarcazioni. Una persona attiva, concreta, dinamica: facciamo era la sua parola d'ordine. Il suo sogno era creare un'attività sua e c'era riuscito. E poi era attaccatissimo alla sua famiglia. Come riporta Il Gazzettino, «stava bene, non aveva avuto nessuna avvisaglia», nessun problema di cuore, piange il fratello Alessandro. Lascia la moglie Veronica, le figlie Emma e Sofia, 14 e 12 anni, il papà Paolo e il fratello Alessandro.

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