Ginecologo esercita senza laurea per 40 anni: bimbo nasce disabile. La famiglia chiede i danni

Il caso a Dolo (Venezia): sotto accusa Andrea Stampini, ora a processo

Ginecologo esercita senza laurea per 40 anni: bimbo nasce disabile. La famiglia chiede i danni
Ginecologo esercita senza laurea per 40 anni: bimbo nasce disabile. La famiglia chiede i danni
di R. Br.
Giovedì 29 Dicembre 2022, 08:26 - Ultimo agg. 30 Dicembre, 08:40
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Una causa civile che continua, dopo che il processo penale si era estinto, tre anni fa, per la morte dell'imputato: Andrea Stampini, finto ginecologo, che per quasi 40 anni aveva esercitato la professione senza essersi mai laureato.  Il caso è quello di un bambino nato nel 2014 con danni gravissimi dopo un parto gestito proprio da Stampini, all'epoca medico gettonista all'ospedale di Dolo (Venezia), in pensione dopo aver esercitato in più ospedali, anche con incarichi direttivi. Per questa vicenda Stampini era finito a processo per lesioni gravissime, oltre che per esercizio abusivo della professione, ma era morto di malattia nel 2019, prima che il procedimento si concludesse.

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La famiglia chiede i danni

La famiglia del bambino, assistita dagli avvocati Silvia Sorrentino e Giorgio Bortolotto, ha così citato in giudizio l'Ulss 3 per il riconoscimento dei danni.

Chiamati in causa anche l'Ordine dei medici di Ferrara, a cui Stampini si era iscritto con dei documenti falsi; nonché la società che forniva i medici a gettone all'ospedale di Dolo. Tutti con le rispettive assicurazioni. In questi giorni il giudice Silvia Franzoso ha disposto una consulenza tecnica d'ufficio per stabilire le responsabilità dell'accaduto e valutare i danni. La scelta è caduta sui dottori Antonello Cirnelli e Jacopo Del Maso. L'incarico sarà affidato a gennaio. Il bambino è gravemente disabile, non può camminare, né mangiare in autonomia. «L'azienda sanitaria è vicina alla famiglia, per le pesanti conseguenze che ha subìto in questa vicenda dolorosa - scrive in una nota l'Ulss 3 -. In attesa che la causa civile quantifichi il giusto risarcimento, e proprio per consentire alla famiglia di sostenere nel frattempo le spese di assistenza per il figlio, ha concesso nel 2019 un consistente acconto risarcitorio. Attende ora, insieme alla famiglia, le decisioni del giudizio civile». Un anticipo di circa 850mila euro.

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