Gioia Tauro, il mistero dei droni americani sequestrati al porto: erano diretti in Russia?

Gioia Tauro, la Gdf ferma un carico di droni americani: erano diretti in Russia
Gioia Tauro, la Gdf ferma un carico di droni americani: erano diretti in Russia
Venerdì 15 Luglio 2022, 12:01 - Ultimo agg. 12:55
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Ufficialmente erano diretti in Qatar, ma si sospetta che la vera meta potesse essere la Russia. Per questo un carico di droni di fabbricazione americana è stato fermato ieri 14 luglio, al porto di Gioia Tauro in Calabria dalla Guardia di Finanza e dall'Agenzia delle Dogane. Il materiale - dal valore di diversi milioni di euro - è stato requisito: la procura di Palmi sta indagando per traffico internazionale e cercando di ricostruire la provenienza e il tragitto dei container otlre che la natura del materiale che si trova all'interno. Anche l'FBI americana, avvertita dalle autorità italiane è arrivata al porto. La Direzione generale delle Dogane e il Comando generale della Guardia di finanza seguono direttamente la vicenda.

 

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Il giallo dei droni sequestrati 

Sulla documentazione di carico è scritto che si tratta di materiale per le telecomunicazioni. In realtà il dubbio è che all'interno vi siano droni dual use di fabbricazione statunitense. Il primo obiettivo delle indagini adesso è stabilire quale sia il materiale realmente presente all'interno dei container e se effettivamente corrisponde a quello riportato sulle carte di viaggio.

E anche se la tipologia di droni fosse quella indicata sulle carte, gli inquirenti vogliono accertare se possa essere riconvertita per l'utilizzo a scopi militari. Una risposta a queste domande però potrà venire solo nei prossimi giorni, quando il carico verrà aperto.  

Se si trattasse di droni dual use il materiale non solo avrebbe un valore di decine di milioni di euro, ma sarebbe prezioso soprattuto per il suo alto contenuto tecnologico. In Ucraina i droni occidentali sono infatti strategici sul campo contro le truppe russe ed è probabile che Putin abbia interesse a ottenere questo tipo di armi anche per il proprio esercito. 

Il tragitto: partiti dal Canada con scalo a Gioia Tauro  

Secondo le indiscrezioni trapelate, i droni erano partiti dal Canada e il tragitto ufficiale prevedeva lo scalo a Gioia Tauro per poi partire alla volta del Qatar. Rimane dunque il mistero del penultimo scalo, prima di una possibile consegna a Mosca. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, anche quella che il carico avrebbe potuto essere dirottato in Siria (alleato di Putin) per poi raggiungere la base militare russa di Tartus. Da lì i militari di Mosca avrebbero facilmente fato partire i droni per la Russia, per poi impiegarli in Ucraina.  

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