Giorgia Castriota, giudice arrestata a Latina: denaro e partite gratis in cambio di incarichi

Nomine anche per il compagno che “ricambiava” con un fisso mensile

Giorgia Castriota, giudice arrestata a Latina: denaro e partite gratis in cambio di incarichi
Giorgia Castriota, giudice arrestata a Latina: denaro e partite gratis in cambio di incarichi
di Valentina Errante
Venerdì 21 Aprile 2023, 00:25 - Ultimo agg. 14:10
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Denaro ricevuto «sistematicamente» e poi gioielli, orologi, viaggi e un abbonamento in tribuna d’onore allo stadio Olimpico per le partite della Roma. Non solo ma anche la spartizione con il suo compagno, un commercialista, dei compensi ottenuti grazie agli incarichi che lei stessa gli affidava. Ieri il gip di Latina Giorgia Castriota, 45 anni, è finita in carcere.

Giorgia Castriota e 2 collaboratori arrestati: il gip di Latina accusato di corruzione. «Incarichi in cambio di soldi, gioielli e abbonamento all'Olimpico»

Giorgia Castriota, la gip arrestata a Latina

Per la procura di Perugia, violando la legge, avrebbe nominato consulenti “amici” o disposti a ripagarla, nell’ambito delle procedure di amministrazione giudiziaria dei beni sequestrati.

Anche due dei professionisti ripetutamente “scelti” dal magistrato, sono stati arrestati, il compagno di Castriota, Silvano Ferraro, è in carcere, mentre Stefania Vitto, ai domiciliari. Corruzione per un atti contrari ai doveri di ufficio, corruzione in atti giudiziari e induzione indebita a dare o promettere utilità, sono le accuse le accuse contestate a vario titolo nel fascicolo. 


L’ORDINANZA
Il gip che ha disposto gli arresti fa riferimento a uno scenario «granitico di gravità indiziaria» nel quale si delinea «un chiaro quadro di accordo corruttivo e di vendita della funzione, nel quale soggetti nominati all’interno dell’amministrazione, già legati da rapporti personali pregressi, retrocedevano al magistrato, sotto forma di contributo mensile ed altre regalie, parte del denaro (che lo stesso giudice) liquidava loro per l’adempimento degli incarichi». Gli accertamenti erano partiti proprio da Latina sono stati condotti dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza Perugia. Hanno delineato quella che gli inquirenti ritengono una rete di rapporti amicali e di frequentazione fra i vari soggetti che, all’interno dell’amministrazione giudiziaria, hanno percepito «e stanno tuttora percependo» compensi particolarmente cospicui. 


GLI INCARICHI
In particolare il conferimento degli incarichi sarebbe avvenuto «al di fuori di qualsiasi criterio oggettivo» e in contrasto con la norma che vieta ai professionisti di assumere gli incarichi di amministratore giudiziario e coadiutore, qualora abbiano «un’assidua frequentazione» con il magistrato che li conferisce. Il giudice di Latina - per l’accusa - non solo avrebbe direttamente nominato e agevolato persone con cui intratteneva rapporti personali «consolidati», ossia il suo compagno commercialista, ma da quest’ultimo avrebbe poi percepito, sistematicamente, parte dei compensi in denaro liquidati da lei stessa o corrisposti dalle società amministrate dal professionista. 


LE SOCIETÀ
Non solo: Castriota dopo le nomine non avrebbe vigilato. Tanto che il giudice di Perugia le contesta «plurimi atti contrari ai doveri d’ufficio» nella la gestione delle società sequestrate. Come l’omessa vigilanza o la mancata denuncia di attività illecite da parte degli ex amministratori. Un sistema “chiuso” e al di fuori delle regole, per mantenere il quale il magistrato avrebbe avuto anche condotte attive, come l’intenzione di portare le società al fallimento e nominare curatori gli stessi professionisti, «con lo scopo, verosimilmente», di mantenere il controllo sulla procedura e non perdere la fonte di guadagno oltre a quello di tutelare se stessa da ingerenze esterne. L’inchiesta è nata dopo la denuncia del rappresentante legale di alcune società del settore della logistica finite sotto sequestro nell’ambito di un’indagine per reati tributari ed è stata trasmessa a Perugia, competente per i reati commessi dai magistrati di Latina. E adesso le indagini, nelle quali sono già coinvolti altri due professionisti, potrebbe allargarsi.


IL PROFILO
Un’insospettabile. Nessuno in Tribunale e in procura, a Latina, sospettava di Giorgia Castriota, nata a Cosenza 45 anni fa, città nella quale aveva studiato, aveva iniziato la sua carriera a Reggio Calabria dopo il tirocinio a Roma. A Latina era arrivata nl 2016 e da gip, aveva seguito importanti indagini, anche di corruzione. Non ultimo l’inchiesta “Dune” su un sistema di corruzione nell’amministrazione comunale di Sabaudia su appalti pubblici e concessioni balneari dei chioschi, l’inchiesta “Free Beach” che riguardava invece gli appalti del Comune di Terracina. E sempre nell’ambito dei reati di corruzione, concussione, peculato il processo nato dall’indagine Omnia che, nel 2021, aveva portato alla luce uno scandalo nella gestione del cimitero di Sezze, e quello relativo al fallimento della Latina Ambiente, con 26 persone indagate tra ex presidenti e componenti del cda.
 

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