La "nave della legalità" e migliaia di studenti oggi ricordano Falcone

La "nave della legalità" e migliaia di studenti oggi ricordano Falcone
Venerdì 23 Maggio 2014, 08:34 - Ultimo agg. 24 Maggio, 17:32
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Si commemora oggi il giudice Giovanni Falcone, ucciso nella strage di Capaci il 23 maggio 1992, con la moglie Francesca Morvillo e tre agenti di scorta.

È arrivata al porto di Palermo, salutata da decine di palloncini lanciati in aria, la "nave della Legalità" con a bordo 1500 ragazzi salpati ieri sera da Civitavecchia per ricordare Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti di scorta uccisi nella strage di Capaci. L'iniziativa è organizzata dal Miur in collaborazione con la fondazione Falcone. I ragazzi che erano a bordo indossano le magliette di Sigillo, il progetto che coinvolge laboratori tessili in 14 istituti penitenziari. Tremila gli studenti che li hanno accolti al porto di Palermo insieme a Pif e Maria Falcone, presidente della fondazione Falcone. «Il 23 maggio - ha detto la sorella del giudice - deve essere il giorno della riscossa contro la mafia».

Sulla nave presenti il ministro dell'istruzione Giannini, il presidente della commissione nazionale antimafia Bindi, il presidente della Corte dei Conti Squitieri, il procuratore nazionale antimafia Roberti, il procuratore di Catania Salvi, il vicepresidente di Confindustria Ivanhoe Lo Bello e il presidente Rai Anna Maria Tarantola. A Palermo è arrivata anche una delegazione di studenti americani provenienti da New York e Washington.

Grasso. «Scusate il ritardo ma non è dipeso da noi e certamente non è un ritardo della legalità». Lo ha detto il presidente del Senato Grasso, prendendo la parola sul palchetto allestito alla banchina del porto di Palermo per accogliere circa 1500 studenti arrivati con la Nave della Legalità e scesi scandendo il coro «Palermo è nostra e non di cosa nostra». «La nave è stata ritardata - ha detto Grasso - da un vento di scirocco che faremo diventare un vento che cambia l'Italia»

Maria Falcone. «Voglio ringraziare tutti i partecipanti, ma in particolare voglio ringraziare il presidente della Repubblica che ieri è andato a salutarvi al porto di Civitavecchia». Lo ha detto la professoressa Maria Falcone, accogliendo i 1500 studenti in arrivo a Palermo con la Nave della Legalità. «Al presidente della Repubblica vorrei dire - ha aggiunto - quello che alcuni anni fa mi disse il direttore dell'Fbi Louis Freeh: Giovanni Falcone rappresenta la personificazione del senso dello Stato. Ecco, Napolitano rappresenta oggi per noi la personificazione dello Stato».

Napolitano. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato al presidente della fondazione Giovanni e Francesca Falcone, Maria Falcone, il seguente messaggio: «In occasione dell'annuale convegno che la Fondazione intitolata a Giovanni e Francesca Falcone organizza in collaborazione con il ministero dell'Istruzione, mi è gradito far giungere il mio saluto a lei, gentile Presidente, e a tutti i partecipanti. La premiazione dei lavori predisposti dagli studenti al termine di un percorso di educazione alla legalità perpetua il ricordo del sacrificio di Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e degli agenti addetti alla sicurezza Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, che ventidue anni fa persero la vita nel barbaro agguato di Capaci», prosegue il capo dello Stato. «Il tema della penetrazione delle associazioni criminali nel mondo degli affari e dell'imprenditoria, oggetto dei progetti didattici sviluppati quest'anno nelle scuole, è di spiccata attualità. Si tratta infatti di un fenomeno particolarmente preoccupante per la sua diffusione e per l'incidenza sulle attività produttive e, più in generale, sull'economia nazionale», si legge ancora.

«Per contrastare tale pervasiva presenza e fuorviante influenza, è indispensabile il coinvolgimento delle forze sane della società e, in specie, delle giovani generazioni affinchè acquisiscano piena consapevolezza dell'assoluta necessità di contrastare ogni forma di condizionamento, di subdola insinuazione e di aperta sopraffazione criminale», dice Napolitano. «L'esempio di dirittura morale e di impegno coraggioso fino all'estremo sacrificio di Giovanni Falcone è stato e continua a essere fondamentale stimolo a resistere alle intimidazioni della mafia e a diffondere una rinnovata fiducia nello stato di diritto», continua il messaggio del capo dello Stato che conclude: «Con questo spirito, sono vicino a lei, gentile signora, e a tutti i famigliari, rinnovando i sentimenti di gratitudine e di solidarietà di tutti gli italiani».

Giannini. «Siate esigenti, intransigenti, non solo con chi vi sta attorno ma anche con voi stessi». È l'appello che il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, ha rivolto agli studenti che stamani affollano l'aula bunker dell'Ucciardone per la cerimonia in ricordo della strage di Capaci. Agli studenti il ministro ha ricordato che «c'è sempre un percorso di sacrificio che non deve dare alibi». «Lì dove arretrano la scuola e l'università, dove si indeboliscono le imprese e il lavoro - ha concluso - si crea un vuoto che la mafia può occupare».

Pansa. La giornata di oggi a Palermo «non è assolutamente la solita passerella, soprattutto quando c'è tutta questa partecipazione di giovani, che aderiscono a queste manifestazioni con tanta passione e coinvolgimento». Lo ha detto il capo della polizia Alessandro Pansa, al suo arrivo nell'aula bunker dell'Ucciardone. «Questa è la base principale per un rinnovamento, per una nuova voglia di lottare contro il crimine organizzato - ha aggiunto Pansa - Questa è una giornata attraverso la quale questo rinnovamento si rafforza quindi credo che la partecipazione sia sentita e non sia una passerella».

Bindi. «Non dobbiamo mai fermarci nella ricerca della verità. La lotta alla mafia è forte e radicata nelle coscienze, questa è solo una piccola parte, dobbiamo fare in modo che nelle scuole si studi costantemente la storia del nostro Paese, la mafia è un elemento da conoscere per combatterla meglio». Lo ha detto Rosy Bindi, presidente commissione nazionale antimafia, arrivata a Palermo con la nave della legalità.

Orlando. «È importante essere qua e legare il ricordo del giudice Falcone all'attualità, fare il punto sulle cose che si sono fatte, definire quelle che si devono ancora fare e dare un segnale alle nuove generazioni». Lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando arrivato all'aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo per partecipare alle commemorazioni della strage di Capaci. «Bisogna manifestare la vicinanza a tutti coloro che lavorano -ha detto- per sconfiggere un fenomeno rispetto al quale non bisogna mai abbassare la guardia. La mafia, come diceva Falcone, si è internazionalizzata. Per questo sono necessari strumenti nuovi per affrtontarle».

Martina. «È un momento molto emozionante. Per tanti di noi la strage di Capaci fu il momento in cui ci rendemmo conto della necessità di impegno civico e delle istituzioni nel percorso verso la legalità». Lo ha detto il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, al suo arrivo all'aula bunker dell'Ucciardone. «Credo che questo momento serva a dire che lo Stato c'è, che deve fare la sua parte fino in fondo - ha proseguito - Dobbiamo sapere che c'è una nuova frontiera di infiltrazioni di illegalità, come le ecomafie. A breve rafforzeremo la normativa antimafia con un pacchetto di interventi specifici contro le agromafie».

Aereo della legalità. Stamattina è atterrato all'aeroporto ''Falcone e Borsellino'' di Palermo ''L'aereo delle legalità'' partito ieri da New York con a bordo un gruppo di studenti americani che oggi parteciperanno all'aula bunker dell'Ucciardone di Palermo alle commeorazioni per il 22esimo anniversario della strage di Capaci. I giovani sono stati accolti dall'assessore alle Attività produttive del Comune di Palermo, Giovanna Marano e dal Presidente della Gesap, la società che gestisce l'aeroporto, Fabio Giambrone con uno striscione con su scritto: ''Insieme per non dimenticare''. «E' il modo più corretto per ricordare, a distanza di 22 anni, Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta insieme ai ragazzi provenienti da New York nell'aeroporto che porta proprio il nome di Falcone e Borsellino», ha detto Giambrone. Gli studenti, accompagnati da due insegnanti, tra cui una italoamericana, saranno trasferiti al porto di Palermo ad attendere la ''Nave della legalita''.

Renzi. «23 maggio, pensando a Vito, Rocco, Antonio. A Francesa. A lui, Giovanni, che educava noi studenti a combattere la mafia»: così il premier Matteo Renzi su twitter, nella ricorrenza del 22esimo anniversario della strage di Capaci. Il tweet si conclude con #ionondimentico.

Alfredo Morvillo. «Non è cambiato niente. Oggi come in passato per qualcuno è la solita passerella qui come in chiesa». A dirlo, arrivando all'Aula Bunker del carcere Ucciardone di Palermo, è stato Alfredo Morvillo, procuratore capo di Termini Imerese (Palermo) e fratello di Francesca, moglie del giudice Giovanni Falcone, uccisi nella strage di Capaci.​

Il processo Capaci bis. Nel giorno della commemorazione del giudice Giovanni Falcone, si apre oggi a Caltanissetta il processo ''Capaci bis'' che dovrà giudciare cinque boss accusati di avere svolto un ruolo nella strage del 23 maggio 1992. Alla sbarra i boss Cosimo Lonigro, Salvatore Madonia, Giorgio Pizzo, Vittorio Tutino e Lorenzo Tinnirello. Altri quattro imputati hanno optato invece per il rito abbreviato, tra questi il pentito Gaspare Spatuzza, sulle cui rivelaizoni è fondata la nuova tranche del processo Capaci.

«Prevenire soprattutto la corruzione che è la principale fonte di cedimento verso le mafie»: il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, salutando ieri a Civitavecchia gli studenti della Nave della legalità in partenza per Palermo, ha molto parlato della necessità di contrastare la criminalità organizzata, commuovendosi al ricordo dell'assassinio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. A bordo 1.500 studenti, ai quali il capo dello stato, prima della partenza, ha raccomandato di «puntare anche sulle armi della scuola per combattere la criminalità organizzata. Per vincere la mafia bisogna studiare, capire, impegnarsi ed entusiasmarsi. Bisogna combattere tenacemente. Noi - ha detto Napolitano ai ragazzi - contiamo su di voi per un'Italia migliore».

Il capo dello Stato si è soffermato a lungo sul ruolo dello Stato: come la mafia impara dai proprio errori, «anche lo Stato deve essere capace di rinnovare le sue strutture e la sua azione di lotta. Ce la stiamo mettendo tutta» ha assicurato, citando i «molti colpi alla mafia e i molti capi che sono in galera e ci rimarranno. L'obiettivo di veder sparire la mafia non è ancora vicino - ha aggiunto - ma di strada ne abbiamo fatta molta grazie alla magistratura, alle procure antimafia, alle forze di polizia, ai governi che più hanno sentito il problema, contribuendo con efficaci provvedimenti a combattere la mafia».

Due cortei a Palermo confluiranno verso l'Albero di Falcone: «Davanti a quell'albero penso che voi come me - ha detto Grasso rivolgendosi ai ragazzi - sentirete un brivido ma anche una brezza che muove le foglie di quell'albero, quasi a darci un segnale della presenza dei caduti. Facciamo che questa brezza diventi un vento forte che scacci i dubbi e le perplessità e faccia riemergere il coraggio e l'indignazione per poter andare avanti».

Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, al suo primo viaggio sulla Nave della legalità, ha colto l'occasione dell'inconsueta presenza del Capo dello Stato al porto di Civitavecchia per accendere i riflettori sul ruolo della scuola. «È questo il momento - ha detto - di investire formalmente la scuola di compiti che vanno oltre la classe dandole mezzi, sostegno e fiducia che forse sono mancati negli ultimi anni. Sappiamo che lei - ha concluso il ministro rivolgendosi a Napolitano - è dalla nostra parte».

Franco Roberti. Il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, salutando gli studenti alla partenza, ha acceso invece i riflettori sullo stretto rapporto esistente tra disoccupazione e tasso di criminalità: «Le mafie purtroppo distribuiscono ricchezza parassitaria sfruttando le mancate risposte delle istituzioni alla domanda di lavoro legale» ha detto. E ha aggiunto che «non bastano i valori della cultura, è inutile parlare ai giovani se lo Stato non dimostra chi è davvero contro le mafie».

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