Inchiesta Grande Fratello, a Tarallo i beni di Losito: «Il testamento è autentico»

Inchiesta Grande Fratello, a Tarallo i beni di Losito: «Il testamento è autentico»
di Valentina Errante
Martedì 12 Aprile 2022, 00:18 - Ultimo agg. 13 Aprile, 10:14
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Nessuna conferma che il testamento dello sceneggiatore Teodosio Losito sia stato modificato il 24 ottobre 2017, dal momento che i testimoni e la stessa dichiarazione a firma del notaio fanno riferimento alla data del 24 ottobre 2007.  I giudici del Riesame bocciano la tesi della procura e spiegano perché, a gennaio scorso, abbiano disposto il dissequestro del patrimonio di 5 milioni di euro del produttore Alberto Tarallo.

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Inchiesta Grande Fratello, a Tarallo i beni di Losito

L’accusa ipotizza che il patron della Ares film, indagato per istigazione al suicidio, abbia messo in atto un piano per impadronirsi di tutti i beni dell’ex compagno e che il testamento e le lettere di Losito, morto suicida l’8 gennaio 2019, siano falsi.

Ma di fatto l’atto che il pm ritiene che sia stato contraffatto esprime le medesime volontà espresse da Lo Sito dieci anni prima, alla presenza del notaio romano Claudio Cerini: nel 2017 Tarallo era erede universale. Non ci sarebbe stato motivo di modificare il testamento. Anzi precisano che è emerso che i due avevano «redatto due identici testamenti reciproci (in totale quattro originali) che poi avevano in parte consegnato al notaio (un originale ciascuno) ed in parte custodito in un altro luogo sicuro. 


IL DOCUMENTO


La circostanza trova conferma nelle parole di Ursula Andress, amica della coppia. «La medesima circostanza - si legge — veniva riferita da Ursula Andress e da Stefania Graziosi la quale aggiungeva come avesse saputo del fatto sin dall’anno 2008». E la Andress aveva anche aggiunto: «La solidità dei rapporti trai due veniva ricordata anche dalle persone sentite dalla difesa e segnatamente da Ursula lotte Andress che riferiva di essere amica e vicina di casa dei due che frequentava stabilmente, aggiungendo che erano una coppia bellissima, che si amavano e che Tarallo aveva sempre cercato dì aiutare il compagno che forse soffriva per non avere avuto il suo stesso successo). La stessa Guardia di Finanza - si legge ancora nel procedimento - dopo aver esaminato le chat acquisite durante le indagini, confermava come, effettivamente, vi fosse traccia del forte legame che intercorreva tra i due ed anche del buon rapporto che vi era tra lo stesso Tarallo e Giuseppe Losito». 


Tesi, si legge ancora nelle motivazioni che sono invece smentite da un altro testimone vip, Gabriel Garko, che insieme a molti altri vip, negli scorsi mesi era stato sentito dai pm sulla relazione tra i due: «Per molti anni amico, (Garko) legato anche professionalmente a Tarallo e Losito - che riferiva invece, per quel che qui rileva, che Tarallo era una persona che voleva mantenere il controllo su tutti, aggiungendo anche che Losito, nell’ultimo periodo, era sembrato molto avendogli manifestato anche la volontà di andare via da solo. A seguito di domande, ricordava di aver ricevuto da Losito il 6 dicembre 2018 una email dai toni forti che riteneva fossero stati verosimilmente su suggerimento di Tarallo».


LA CONSULENZA

Ma i giudici bacchettano anche il perito del pm: «La consulente stessa - si legge nelle motivazioni del Riesame - pur avendo a disposizione delle scritture comparative sicuramente riferibili a Losito, aveva scelto di non usarle per la comparazione, scelta metodologica poco condivisibile e comprensibile». E aggiunge: «La relazione della consulente del pm appare infatti di non facile lettura, poco chiara e a tratti confusa» Ma intanto le indagini sono ancora aperte e vanno avanti.

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