“Fabbricati” da medici compiacenti, affittati da un amico o da un parente, comprati a 100 euro nel dark web o grazie a un annuncio su qualche canale Telegram. È il mercato clandestino dei falsi Green Pass. Gli investigatori osservano un trend in crescita, soprattutto in vista delle festività, collegato anche alle maggiori restrizioni del Super Green Pass.
E adesso c’è chi pensa di far trovare il prezioso documento fake come dono sotto l’albero di Natale. Un nuovo inquietante fenomeno, “il regalo del certificato contraffatto” monitorato dagli specialisti della polizia postale attraverso il commissariato online. Le forze dell’ordine lavorano d’anticipo per impedire che questo avvenga.
Le inchieste che smascherano questo genere di truffe non si contano più.
Il 64enne medico di base che dal suo studio a Marina di Ravenna, dove da tempo abita e lavora, simulava per i suoi pazienti vaccinazioni Pfizer per fare ottenere i certificati verdi. In tutto sono 190 le persone che sono state “curate” da Passarini e che hanno ricevuto il certificato falso. A fine novembre la Guardia di Finanza, a Milano, ha scoperto un’organizzazione che vendeva i certificati fake facendosi pagare in criptovalute. Tutte le operazioni passavano attraverso il dark web, per ricevere sul proprio smartphone il documento era necessario versare sul conto degli hacker l’equivalente di 100 euro in bitcoin.
Il fenomeno è comunque esteso. Su Internet si possono trovare anche le istruzioni su come falsificare il Green Pass. Molti però non considerano il rischio di presentare una certificazione irregolare, contraffatta o che appartiene a chissà chi. Di fatto i rischi non sono solo in capo al truffatore che lo vende ma anche a chi lo esibisce. E così l’utilizzo del certificato verde di un altro soggetto non comporta solo una sanzione di 400 euro: verrebbe anche contestata la sostituzione di persona, un reato che prevede fino a un anno di reclusione (sempre che non siano stati commessi anche altri reati).