Green pass statali, stipendio sospeso a chi rifiuta

Green pass statali, stipendio sospeso a chi rifiuta
Green pass statali, stipendio sospeso a chi rifiuta
di Alberto Gentili
Venerdì 10 Settembre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 07:10
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«Questi sono i primi passi poi, la prossima settimana, procederemo a una più ampia estensione del Green pass». Mario Draghi, in Consiglio dei ministri, non ha lasciato margini a dubbi. Il premier ha fatto capire alla delegazione leghista che nonostante le bizze e gli strappi di Matteo Salvini, il governo non si ferma. E nessun ministro del Carroccio ha fiatato, né Giancarlo Giorgetti, né Erika Stefani. Massimo Garavaglia era assente.
Certo, Draghi ha rallentato. Ha deciso di procedere «con gradualità», step by step, per non mettere in eccessiva difficoltà il leader della Lega e per permettergli di metabolizzare le ulteriori estensioni del lasciapassare verde.

Ma per dirla con il ministro della Salute, Roberto Speranza, «non ha ceduto nulla alla Lega, perché prevale l’interesse del Paese nella lotta al virus». Dunque la linea del premier resta quella enunciata qualche giorno fa: «Non si tratta di decidere il se, ma a chi e quando estendere il Green pass». E la settimana prossima toccherà al pubblico impiego.  

L’obiettivo di Draghi: raggiungere entro la metà o la fine di ottobre al 90% di vaccinati, in modo da garantire l’immunità di gregge e scongiurare l’introduzione dell’obbligo vaccinale. «Quindi serve un’estensione più ampia possibile del lasciapassare verde», dice una fonte di governo, «per spingere i renitenti al vaccino a immunizzarsi.

Ci sono ancora oltre 3 milioni di over 50 ancora senza neppure una dose e ciò non è accettabile: sono i più vulnerabili, quelli che finiscono in terapia intensiva ingolfando il sistema sanitario».

I «primi passi» compiuti ieri dal governo sono rivolti a «mettere in sicurezza gli istituti scolastici» alla vigilia della ripartenza della scuola. Dopo aver imposto il 6 agosto il Green pass al personale scolastico, l’obbligo del lasciapassare verde ora è stato esteso ai dipendenti delle aziende e alle coop che forniscono servizi di mensa, pulizia e guardiania alle scuole e alle università. E anche ai genitori degli alunni, in occasione dei colloqui con i professori. 

In più, è stato introdotto dal 10 ottobre l’obbligo vaccinale per tutto il personale (anche esterno) che lavora nelle residenze per anziani. «Le Rsa hanno già pagato un prezzo altissimo in termini di morti», ha spiegato Speranza in Cdm, «dunque chi vi lavora deve essere messo sullo stesso piano di medici e infermieri».
Chi si sottrarrà all’obbligo verrà sospeso dal lavoro e non percepirà alcuna retribuzione. Sono esclusi solo i «soggetti esenti dalla campagna vaccinale», recita la norma, «sulla base di idonea certificazione medica». Stabilite anche le sanzioni per il personale che «lavora in ambito scolastico, universitario e delle Rsa che verrà trovato a seguito dei controlli senza il Green pass»: da 400 a mille euro di multa. La sanzione sarà applicata sia ai lavoratori che non avranno la certificazione, sia ai dirigenti scolastici e ai datori di lavoro «ai quali sono demandati i controlli».

La settimana prossima toccherà, come si diceva, al pubblico impiego. Il ministro della Pa, Renato Brunetta, sta lavorando da tempo al provvedimento e il testo, filtra da fonti di governo, «è pressoché pronto». «Si tratta solo di decidere nel dettaglio il sistema dei controlli», che dovrebbero spettare al capo ufficio. Salvini chiede che l’obbligo del lasciapassare verde sia limitato al personale a contatto con il pubblico, ma è considerato «certo» che la misura riguarderà «l’intero comparto del pubblico impiego». Tutti i dipendenti pubblici, insomma. Senza eccezioni, se non per quelli che per ragioni di salute non possono vaccinarsi. La sanzione sarà uguale a quella adottata per i professori: dopo 5 giorni scatterà la sospensione dallo stipendio. 

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Sempre la prossima settimana, salvo sorprese, verrà introdotto l’obbligo anche per il personale di quei settori dove il Green pass è già necessario per clienti e utenti: bar e ristoranti al chiuso, cinema e teatri, palestre e piscine, aerei, navi, bus e treni a lunga percorrenza, stadi e congressi, sale gioco e parchi tematici, etc. Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha chiesto in una lettera a Draghi di autorizzare un aumento della capienza «in cinema, teatri, sale da concerto e spettacoli dal vivo», attualmente fissata al 50%.

Sindacati e imprese spingono affinché il Green pass venga reso obbligatorio anche in fabbrica, in ufficio, in azienda. Ma il lavoro privato, in base al principio della «gradualità», verrà regolamentato nella settimana dal 20 al 25 settembre o in quella successiva. Le sanzioni saranno stabilire d’intesa con le parti sociali, mentre resta aperta la querelle su chi debba pagare i tamponi ai dipendenti non vaccinati. I sindacati chiedono che siano le imprese, i datori di lavoro che sia lo Stato. Ma Draghi non ne ha alcuna intenzione.

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