Orsa KJ2 abbattuta in Trentino, il Wwf annuncia azioni legali

Orsa KJ2 abbattuta in Trentino, il Wwf annuncia azioni legali
di Ebe Pierini
Lunedì 14 Agosto 2017, 11:05 - Ultimo agg. 22:45
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La peggiore fine possibile per l'orsa KJ2 abbattuta in Trentino. La morte dell'animale ha sollevato polemiche e insorgono le associazioni ambientaliste. Infatti gli orsi rimasti in Italia sono pochissimi. Sono rimasti una trentina di esemplari di orso Bruno in Trentino e 50-60 orsi marsicani in Abruzzo. «In Italia ci sono due grandi successi di conservazione: quello del lupo e quello dell'orso bruno e marsicano, sulle Alpi e sugli Appenini – esordisce il direttore generale del Wwf, Gaetano Benedetto - Grazie a un sistema di aree protette come i Parchi nazionali d'Abruzzo, della Maiella e del Gran Sasso ed il parco regionale del Velino Silente si è riusciti a proteggere gli orsi. In Abruzzo recentemente è stato registrato il primo caso nella storia di un orso che entra in una casa. In quel caso però si era perso ed è entrato in una strada chiusa. Sono scattati immediatamente i sistemi di sicurezza del Parco e le guardie lo hanno recuperato e portato in alta montagna. In Trentino abbiamo il parco dell'Adamello Brenta per la protezione degli orsi e sono stati percepiti fondi comunitari per il ripopolamento. Sono stati restituiti degli esemplari ad una terra che era sempre stata caratterizzata dalla presenza dell'orso bruno, una specie quasi scomparsa – prosegue - Abbiamo perso l'abitudine di vivere a contatto con la natura selvaggia. Abbiamo sviluppato l'atteggiamento dei padroni e non degli ospiti. Non stiamo in ascolto e in tranquillità. Non accettiamo che vi sia uno spazio che appartiene agli animali che da sempre vi vivono. L'aumento della pressione turistica porta la cultura cittadina nelle aree selvatiche. Abbiamo vasta documentazione in Trentino di gente che va a spasso con i cani liberi. Il che è pericolosissimo in un'area dove vi sono orsi poiché si innesca un meccanismo di reciproca difesa tra i due animali che non sai mai dove porta. L'unico caso di aggressione registrato in Abbruzzo avvenne quando un uomo vide un orso che sembrava morto e si avvicinò per toccarlo. Quando si vede un animale di questo tipo bisogna stare fermi. Occorre stare sui sentieri, non avvicinarsi, non andare a cercarli. Oggi invece si cerca lo scatto ravvicinato, l'esperienza wild».

Per quanto riguarda l'abbattimento dell'orsa KJ2 ricorda che «in Trentino esiste una procedura per cui gli orsi hanno un indice di pericolosità in base al comportamento». L'animale abbattuto era alla sua seconda aggressione. «L'abbattimento si fa quando non ci sono alternative – spiega Benedetto - In questo caso l'animale avrebbe potuto essere confinato in area faunistica piuttosto che essere ucciso. Avevamo fatto un'azione di diffida contro l'abbattimento. Ci chiediamo perchè sia stata abbattuta proprio a ridosso del ferragosto. Il fatto che si sia proceduto in questi giorni significa che non c'era la volontà di un confronto sul tema». Ma il WWF andrà oltre. «La polemica non finirà di certo con le notizie sui giornali – assicura - Con i nostri legali valuteremo la strada da intraprendere».

 

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