In Italia 100mila ucraini, 17mila bimbi nelle scuole

In Italia 100mila ucraini, 17mila bimbi nelle scuole
Mercoledì 27 Aprile 2022, 16:57 - Ultimo agg. 16:59
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I più piccoli arrivano impauriti, imbronciati, intimiditi. «Basta il passaggio di un'ambulanza e i loro occhi si riempiono di terrore, corrono a nascondersi sotto i tavoli», racconta l'educatrice di una scuola materna romana. I più grandi, quando mettono piede nelle scuole italiane appaiono distaccati ma poi, davanti all'accoglienza calorosa dei loro coetanei, finiscono, con il tempo, per aprirsi. Sono i 17.441 giovanissimi ucraini arrivati in queste settimane nei nostri istituti scolastici. In tutto nel nostro paese sono arrivati 101.772 ucraini: 52.623 sono donne, 12.747 uomini, 36.402 minori e di questi circa la metà frequentano ora le nostre scuole. «Al Newton è arrivato un ragazzino ucraino - racconta la preside, Cristina Costarelli - è molto bravo nelle discipline scientifiche, sta imparando l'italiano ed ha un mediatore che trascorre tutta la giornata scolastica con lui, gli fa una traduzione immediata delle lezioni. Ha una modalità di approccio diversa da quella italiana: i ragazzi e i docenti da subito sono stati molto espansivi, accoglienti e affettuosi con lui che appariva invece molto distaccato. Ora sta ingranando, si sta aprendo, si sta inserendo, anche se dice che vuole giustamente rientrare, appena si potrà, nel suo paese». In generale i dirigenti scolastici parlano di un buon inserimento dei ragazzi ucraini nelle loro scuole, innanzitutto umano, con le difficoltà linguistiche che sono immaginabili. I mediatori sono stati reperiti soprattutto grazie alla rete di conoscenze che ognuno ha messo in campo e grazie al passaparola, pur avendo chiesto agli enti locali di fare una ricognizione delle istituzioni che possono metterli a disposizione.

«I mediatori cominciano a scarseggiare - lamenta Costarelli - e talvolta sono persone che hanno una conoscenza della lingua italiana limitata perchè si tratta di lavoratori da tempo in Italia». Al lavoro con i giovanissimi sono anche le parrocchie e tutto il mondo del volontariato. A Santa Maria delle Grazie, per esempio, parrocchia a due passi dal Vaticano, sono state organizzate lezioni pomeridiane di italiano per mamme e giovanissimi ucraini dai 4 ai 17 anni. «I minori ucraini vanno molto d'accordo tra loro - racconta Nicoletta , che gestisce il volontariato nella parrocchia romana - e appaiono autonomi. Alcuni sono stati inseriti nella scuola elementare della zona dove già c'erano molti stranieri e a volte non mancano le difficoltà, innanzitutto linguistiche: in una classe, per esempio, i bambini di varie nazionalità sono addirittura 11». Intanto in queste ore il ministro Patrizio Bianchi e la viceministra dell'Educazione e della Scienza ucraina, Rogova Vira, si sono incontrati a Roma; il titolare del dicastero di viale Trastevere ha costituito un gruppo di lavoro per rafforzare l'impegno dei due paesi e risolvere una serie di questioni legate all'organizzazione del processo educativo.

ll ministero dell'Istruzione italiano - che ha tracciato le linee guida per l'accoglienza, stanziato 1 milione e creato una sezione dedicata del suo sito web con materiali didattici e informazioni sul sistema scolastico ucraino - punta anche al supporto psicologico e al recupero della socialità anche grazie ad attività dedicate nel periodo estivo.

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