Incendio sul traghetto,
il superstite di Benevento:
«Ho temuto di morire»

Vittorio Padrevita
Vittorio Padrevita
di Lucia Pezzuto
Domenica 20 Febbraio 2022, 21:43 - Ultimo agg. 21 Febbraio, 07:07
3 Minuti di Lettura

Gli occhi segnati dalla stanchezza, le mani in tasca e il passo lento: quando Vittorio Padrevita, autotrasportatore di Benevento, scende dalla nave Florencia sulla banchina di Costa Morena nel porto di Brindisi è ancora sotto shock. Gli ultimi due giorni per lui sono stati un incubo. Vittorio è uno dei passeggeri del traghetto Euroferry Olympia andato in fiamme la notte di venerdì scorso al largo della costa settentrionale della Grecia a nove miglia da Corfù. È arrivato a Brindisi insieme ad altri 48 naufraghi di nazionalità italiana, turca e bulgara. Nei suoi occhi ha ancora le immagini delle fiamme che avvolgono prima la stiva e poi il resto della nave.


Vittorio, cosa è successo a bordo della nave, e lei dove si trovava quando è scoppiato l’incendio?
«Io ero nella cabina quando la gente ha cominciato a urlare.

Poco prima avevo controllato il mio camion che si trovava nella stiva. Ho preso le mie cose e sono salito in cuccetta. Perché giù non si può rimanere. Stavo andando a dormire. Qualcuno ha bussato alla porta e sono andato ad aprire. Vedevo la gente correre e il fumo. Ho sentito anche la voce del comandante che ci chiamava. È scoppiato il panico, il panico totale. Mi sono messo a correre fuori. Ho lasciato tutto in cabina, non si poteva tornare indietro: bagagli, documenti, ogni cosa è rimasta lì. Ma sarebbe stato da pazzi tornare indietro».


Quindi non ha nulla con sé? Come ha fatto?
«No, non ho più nulla. Ho perso il camion, probabilmente anche il lavoro. Io mi trovavo al terzo piano, ma ora non c’è più niente, è bruciato tutto. Tutti i camion sono andati distrutti. Ci sono anche dei dispersi, purtroppo. Persone che dormivano sul camion, persone che hanno tentato di recuperare i documenti e i soldi dal camion, insomma quello che serve per andare avanti. Anche io, ripeto, ho perso tutto, ma non ho perso la vita e questa è la cosa più importante”.


Lei ha avuto la fortuna di salvarsi. Ma c’è stato un momento in cui ha pensato di non farcela?
«Sì, all’inizio ho pensato di morire, tutti abbiamo visto la morte. Io ho mandato un messaggio di addio a mia moglie. Ero convinto di morire. Poi ho visto le scialuppe e ho tirato il fiato. Ci hanno prima divisi in due gruppi e poi ci hanno fatto salire sulle lance. Solo a quel punto ho capito che forse potevo farcela. La gente urlava, sembrava impazzita. All’inizio ho visto solo fumo, quando poi sono salito sulla scialuppa ho visto le fiamme, non si è capito più nulla. Ci ha aiutato l’equipaggio, sono stati bravissimi, ragazzi giovani e capaci. Sono stati davvero coraggiosi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA