Inchiesta Consip, capitano Ultimo:
non ho mai parlato dell'ex premier
Renzi: scandalo nato per colpirmi

Inchiesta Consip, capitano Ultimo: non ho mai parlato dell'ex premier Renzi: scandalo nato per colpirmi
Venerdì 15 Settembre 2017, 17:11 - Ultimo agg. 16 Settembre, 10:11
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«Se un carabiniere falsifica prove, se un agente dei servizi segreti si intrufola dove non dovrebbe e c'è chi usa un presunto scandalo contro un esponente delle istituzioni, la verità prima o poi arriva. Hanno provato a colpire me ma verrà colpito chi ha tradito il senso dello Stato». Lo dice il segretario del Pd Matteo Renzi a un evento del Foglio a Milano. «Lo scandalo Consip è nato per colpire me, finirà per colpire chi ha falsificato le prove contro il presidente del Consiglio».

Aggiunge Renzi: «C'è un giudice a Roma e ci fidiamo del giudice. Piena e totale fiducia nel lavoro della procura e di quel giudice. Pretendiamo che la verità venga fuori
».

Il caso dopo la novità dal Csm. È la prima commissione, che si sta occupando del caso Consip, ad imprimere una possibile svolta investigativa, sia su Scafarto, sia sul colonnello Sergio De Caprio, l'ex capitano Ultimo autore dell'arresto di Riina, transitato dal Noe ai servizi, per fare di recente ritorno nei ranghi dell'arma. In sintesi, pesano le parole riservate della procuratrice di Modena Lucia Musti, messe a verbale lo scorso luglio nel corso di una audizione dinanzi alla prima commissione del Csm. Due sono le frasi sospette riportate dalla procuratrice emiliana, che coinvolgono Scafarto e De Caprio. Stando alla Musti, nel settembre del 2016, Scafarto le avrebbe detto, a proposito della Consip: «Scoppierà un casino, arriviamo fino a Renzi». Una indiscrezione che - se fosse vera - sarebbe una clamorosa fuga di notizia, in anticipo rispetto al deposito delle carte sul giglio magico almeno di quattro mesi. Parole che lasciarono senza replica la stessa procuratrice emiliana, che riferisce anche un'altra frase ad effetto, pronunciata nel 2015 dallo stesso De Caprio: «Lei ha una bomba tra le mani, può farla esplodere». Il riferimento in questo caso era alle carte sulla Cpl Concordia spedite nel 2015 a Modena dalla Procura di Napoli, che contenevano - tra l'altro - le conversazioni tra l'ex premier Renzi e il generale della Finanza Adinolfi.

Il giorno dopo la pubblicazione delle frasi, la vicenda interviene anche il colonnello Sergio De Caprio, che afferma. 
«La dottoressa Musti è stata supportata in tutto quello che ci ha liberamente richiesto, compresa la presenza del capitano Scafarto a Modena, compreso il fatto di non informare delle indagini il comandante provinciale dei carabinieri di Modena e la prefettura perché li considerava collusi con le cooperative rosse su cui da tempo indagava autonomamente», afferma il colonnello.

Immediata la replica. «Non commento le dichiarazioni del colonnello Sergio De Caprio. Risponderò solo alle domande dei magistrati della Procura della Repubblica di Roma». Così all'Ansa il procuratore capo di Modena, Lucia Musti, alla richiesta di un commento sulle frasi di Ultimo.

Le reazioni della politica
«Auspichiamo una chiarezza da tutti i punti di vista. Se nel corso delle indagini ci sono stati dei comportamenti impropri volti a forzare la realtà dei fatti, chiaramente questi vanno accertati e come tali stigmatizzati e condannati. Ci auguriamo quindi che sia fatta piena luce da tutti i punti di vista». Così si è espressa la presidente della Commissione antimafia Rosy Bindi a proposito degli ultimi sviluppi della vicenda Consip. 

«La vicenda giudiziaria Scafarto assume ogni giorno dei caratteri di gravità inaudita. Una cosa sono le indagini, con le quali è indispensabile non interferire, un'altra le reazioni politiche». Così Dario Franceschini, al telefono. «Stiamo imparando dai giornali che c'è stato un tentativo, con ogni mezzo, di coinvolgere il premier. Una cosa è il dibattito interno o esterno al Pd, una cosa lo scontro tra partiti o gli attacchi a Renzi, ma questo è un fatto di una gravità istituzionale enorme, e azioni e parole di chiarezza e solidarietà dovrebbero arrivare da tutti, avversari compresi».

Interviene anche il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda: «Gli stralci di atti del Consiglio superiore della magistratura relativi ad una inchiesta giudiziaria in corso alla procura di Modena, pubblicati da alcuni quotidiani questa mattina, hanno dell'incredibile e, se veri, sono di una gravità inaudita. La magistratura accerterà la completa verità dei fatti e l'arma dei Carabinieri possiede tutti gli anticorpi per fare pulizia in profondità al proprio interno».

«Inchiesta Consip: emerge un'attività eversiva contro il presidente del Consiglio Matteo Renzi e le istituzioni repubblicane. Vogliamo la verità»: lo dichiara il vice presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, commenta su Twitter.

 

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