Incidente Treviso, due ragazze morte: ipotesi omicidio stradale. Uno dei guidatori è scappato dopo lo schianto

L'ipotesi di reato è estesa al coetaneo che guidava la Volkswagen «Polo», urtata in un tentativo di sorpasso prima della fatale perdita di controllo e che potrebbe però essere accusato anche di omissione di soccorso

Incidente Treviso, due ragazze morte: ipotesi omicidio stradale. Uno dei guidatori è scappato dopo lo schianto
Incidente Treviso, due ragazze morte: ipotesi omicidio stradale. Uno dei guidatori è scappato dopo lo schianto
Lunedì 6 Marzo 2023, 17:32 - Ultimo agg. 10 Marzo, 00:33
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C'è una prima svolta nelle indagini sull'incidente di Gorgo di Monticano ( Treviso) costato la vita sabato notte a due ragazze, a bordo di una Bmw finita contro un platano. Il conducente 19enne della vettura, e l'amico, coetaneo, che guidava l'altra macchina sulla scena dello schianto, una Volkswagen Polo, sono indagati dalla Procura di Treviso per omicidio stradale. Nei confronti del secondo si ipotizzerebbe anche l'omesso soccorso; perchè l'utilitaria, su cui si trovavano 4 giovani, dopo aver dato l'allarme si è allontanata dal luogo dello scontro. Erano stati i Carabinieri a rintracciare il conducente, già tornato a casa, e gli altri tre, testimoni cruciali di quanto era successo. Intanto si va chiarendo la dinamica della tragedia, in cui sono morte Eralda Spahllari, 19 anni, e Barbara Brotto, 17 anni. La potente Bmw '420' di colore nero il 19enne al volante - tuttora in terapia intensiva a Treviso - l'aveva avuta in prestito dal padre. Il giovane, che abita a Pravisdomini (Pordenone), secondo le ipotesi più verosimili, avrebbe perso il controllo della vettura dopo aver urtato la Polo su cui viaggiavano i 4 amici, nel corso di un tentativo di sorpasso.

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Una bravata

Nell'auto, la cui velocità al momento dell'uscita dalla carreggiata è stata stimata intorno ai 140 chilometri l'ora, oltre alle ragazze decedute viaggiava un quarto occupante, rimasto ferito in modo meno grave rispetto al conducente, e ora ricoverato all'ospedale di Mestre.

Le indagini sull'evento sono coordinate dal sostituto procuratore della repubblica di Treviso, Gabriella Cama. Sembra però perdere consistenza l'ipotesi che tra le due macchine di amici fosse in atto una «gara»; il sorpasso sarebbe perciò da ricondurre a una «bravata» fine a se stessa, finita in tragedia. Una delle ragazze era salita a bordo della Bmw all'uscita di un locale pubblico, che si trova appena a poche centinaia di metri dal punto dell'incidente. Gli esami tossicologici e alcolimetrici sul guidatore della 'Polò sono stati effettuati solo varie ore dopo l'evento, quando il ragazzo è stato rintracciato nella sua abitazione in un comune ad alcuni chilometri dal luogo dell'incidente. 

 

«Amore non correre»

La Procura di Treviso disporrà nelle prossime ore una perizia tecnica, affidata ad un esperto, per ricostruire l'esatta dinamica del sinistro, cui non si può risalire - spiega una fonte - solo attraverso i rilievi effettuati sulla strada dalle forze dell'ordine, o le testimonianze di chi transitava in quel tratto di strada, un rettifilo che porta da Motta di Livenza a Godega Sant'Urbano ( Treviso). Come accade spesso in queste tragedie, lascia senza parole un video che Barbara Brotto, una delle vittime, aveva pubblicato solo due giorni prima su Tik Tok, per raccomandare al fidanzato di andar piano in macchina: «non c'è bisogno di correre, sai?», scriveva la 17enne, immaginando una storia nella quale loro due sono a bordo di un'automobilina blu, che sta per sorpassarne un'altra. 'Come va piano questo, spicciati! abbaglianti« dice il fidanzato; »non c'è bisogno di correre, sai?« risponde lei, che poi, di fronte ad altre peripezie dell'automobilina, esclama: »mamma mia, che paura«

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