Incinta e con una figlia invalida si muove durante il lockdown per una visita ma viene multata: «Farò ricorso»

Incinta e con una figlia invalida si muove durante il lockdown per una visita ma viene multata: «Farò ricorso»
Giovedì 7 Maggio 2020, 16:28 - Ultimo agg. 17:02
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Esce di casa per una visita medica durante il lockdown e viene multata. Ora Claudia ha annunciato che farà ricorso perché il suo spostamento in teoria sarebbe stato legittimo. La donna, originaria di Napoli, è una ragazza madre, mamma di Maria Carmela che ha 5 anni e una rara malattia genetica per la quale ha costante bisogno di cure, tanto che la famiglia si è trasferita a Sesto Fiorentino per garantire assistenza alla piccola.

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Maria Carmela soffre di Metilmalonicoacidemia tipo MUT0 una malattia per la quale deve sottoporsi continuamente a delle terapie che la obbligano ad essere assistita anche in strutture ospedaliere ogni 6 ore. Quando scatta il lockdown organizzandosi Claudia torna a Napoli dalla madre, perchè il copagno doveva andare fuori per lavoro e lei, incinta e con una bambina bisognosa di cure, temeva di non riuscire a badare a tutto.

In piena fase1 però fa ritorno a Sesto per un'importante visita ginecologica che avrebbe incluso l'analisi genetica del nascituro, test che la donna temeva molto vista la sua primogenita affetta già da una patologia congenita. Così lei, la figlia, il compagno e la madre partono per la Toscana ma all'altezza di Frosinone vengono fermati e multati. Claudia ha provato a spiegare le sue motivazioni, come racconta a Napoli Today, ma viene comunque sanzionata.

«Ho stabilito la mia residenza a Firenze per mia figlia. La Regione Toscana fornisce farmaci e visite preziose che qui costerebbero tantissimo, e all'ospedale Meyer Carmela Maria è seguita da una equipe di medici molto validi. Sono tornata a Napoli perché, dopo aver scoperto di essere incinta, e sapendo che il mio compagno doveva partire per lavoro, avevo bisogno di mia madre per un aiuto». Nonostante questo Claudia viene multata con tre multe da oltre 300 euro per le quali però ha già annunciato farà ricorso: «Mi sono spostata per motivi di lavoro e di salute. Gli agenti non l'hanno capito. Ci hanno tenuti fermi per oltre un'ora, sotto il sole. Non è stato piacevole», ha concluso. 
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