Incubo terrorismo, in Italia nel mirino
le città di Roma, Bologna e Genova

Incubo terrorismo, in Italia nel mirino le città di Roma, Bologna e Genova
di Valentino Di Giacomo
Sabato 16 Settembre 2017, 11:04 - Ultimo agg. 12:13
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Già da qualche giorno le intelligence europee erano in allerta per i sospetti movimenti di gruppi di jihadisti che si stanno spostando nel vecchio Continente con l'intenzione di colpire.

Appena quattro giorni fa anche l'Italia, insieme ad altri Paesi europei, è risultata essere tra gli obiettivi dell'Isis secondo quanto comunicato in un'informativa inviata a Roma dagli 007 del Belgio. E tra le città a rischio di attentati, Londra non era fra quelle considerate maggiormente in pericolo. Anche per questo negli ambienti dell'intelligence si ritiene che gli attentatori della metro britannica non siano da mettere in collegamento con le cellule potenzialmente attive monitorate negli ultimi giorni.

In Italia secondo fonti qualificate consultate dal Mattino - l'allerta più alta è scattata nei giorni 12 e 13 settembre, tre sono state le città a rischio: Roma, Bologna e Genova. L'allarme per i tre capoluoghi era stato comunicato dagli apparati di sicurezza di Bruxelles che da diverso tempo sono sulle tracce di alcune cellule sospette. Si tratterebbe di cinque gruppi di jihadisti in movimento tra vari Paesi dell'Europa centrale. L'allarme aveva attivato nelle tre città il Coordinamento operativo interforze delle forze di polizia. A confermare la pericolosità di questi commando dell'Isis, già la sera dello scorso 8 settembre l'intelligence belga aveva inviato un alert alle forze di sicurezza francesi.

Nel documento che il Mattino può mostrarvi in esclusiva la polizia federale belga comunicava la presenza di quattro individui armati di kalashnikov che manifestavano l'intenzione di compiere attentati a Parigi. Gli uomini erano a bordo di una Citroen Xsara e di una Volkswagen sospettati di aver oltrepassato la frontiera tra i due Paesi. Le intelligence europee, anche dopo l'attentato di Barcellona che aveva fatto evincere forti collegamenti tra la Francia e la Spagna, stanno cercando di scambiarsi il maggior numero di informazioni possibili in loro possesso per prevenire possibili attentati. Ovviamente non tutti gli alert, fortunatamente, si rivelano fondati. Ma le attività e le comunicazioni delle cellule sospettate vengono tracciate per evitare ogni rischio.

L'allerta in Italia aveva fatto scattare varie esercitazioni anti-terrorismo proprio a Roma, Bologna e Genova. Mercoledì notte in una stazione della metropolitana della capitale, nel capoluogo emiliano nel parcheggio sotterraneo della stazione e nella città ligure in una zona dell'imbarco del porto. Per le tre operazioni sono stati impiegati 150 uomini di polizia e carabinieri. Anche sui canali Telegram, il social più utilizzato dall'Isis, c'era molto attivismo. In particolar modo nei gruppi in cui gli jihadisti minacciavano l'Italia, postavano foto di droni collegati a taniche di esplosivo. Una tipologia di attentato fino ad ora sconosciuta in Europa, ma che gli apparati di sicurezza ritengono possibile. Le immagini dei velivoli radiocomandati erano presenti anche su uno dei canali più attivi e dal nome che indica già esplicitamente l'obiettivo: «Coming to Rome». Anche per questo motivo quando qualche settimana fa venne individuato un drone che sorvolava il Vaticano scattò subito l'allerta.

Dopo l'attentato di Barcellona si temeva quindi una scia di attentati nel cuore dell'Europa anche per la vicinanza della ricorrenza simbolica dell'11 settembre. Soprattutto da quando è venuto allo scoperto anche il figlio di Osama Bin Laden, Hamzi, che gli analisti ritengono possa far da collante tra l'Isis e al Qaeda e unire sotto un'unica sigla il network del terrore.

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