Influenza ottobre 2019, ecco il primo caso grave: paziente intubato, 20 giorni di degenza

Influenza ottobre 2019, ecco il primo caso grave: paziente intubato, 20 giorni di degenza
Lunedì 21 Ottobre 2019, 12:35 - Ultimo agg. 15:57
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Si annuncia aggressiva l’ondata influenzale dell’inverno 2019-20. Il primo caso italiano di influenza grave della stagione risale già al 27 settembre ed è stato registrato all'ospedale di Udine. A richiamare l’attenzione degli infettivologi, insieme alla precocità, anche le caratteristiche del paziente: una persona di 50 anni perfettamente sana e senza alcun tipo di comorbidità, che non rientra quindi tra le categorie a rischio. A causa delle complicanze batteriche e fungine il paziente, che oggi è in via di guarigione, è stato intubato e ha dovuto affrontare una degenza che si è protratta per oltre 20 giorni. Ne dà notizia, in una nota, la Società italiana di terapia antinfettiva (Sita), che ribadisce l’importanza della vaccinazione antinfluenzale.

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«Se questi sono i segnali - dice Matteo Bassetti, ordinario di Malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova e presidente della Sita - con una prima diagnosi già alla fine di settembre, e se si ripeterà lo scenario che ha interessato l’Australia e altre parti del mondo, andremo incontro a una stagione influenzale particolarmente aggressiva, con circolazione di virus influenzali molto diversi: H3N2, come nel caso in questione, H1N1, virus B».

Per l'esperto, «questo caso suggerisce che la forma influenzale di quest’anno, anche se non dovesse avere numeri straordinari come quelli dell’inverno 2017-18, può colpire anche le persone sane e rafforza il messaggio che la vaccinazione antinfluenzale deve essere universale perché non esiste categoria di soggetti risparmiata dalle potenziali complicanze dell’influenza».

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La Sita dunque, come indicato al recente congresso nazionale che si è svolto a Napoli, sottolinea quindi l’importanza di coinvolgere nella campagna vaccinale tutta la popolazione: non solo le categorie a rischio (persone over 65, bambini sotto i due anni, persone immunodepresse) ma anche le persone che non rientrano in questi gruppi. Attualmente, però, meno di un italiano su 4 si protegge con la copertura vaccinale antinfluenzale.
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