Insegnante uccisa, l'ex allievo: «Era ancora viva quando l'abbiamo gettata in quel pozzo»

Insegnante uccisa, l'ex allievo: «Era ancora viva quando l'abbiamo gettata in quel pozzo»
Martedì 23 Febbraio 2016, 15:19 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 15:17
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«Gloria era ancora viva, e si lamentava, quando io e Obert l'abbiamo gettata nell'acqua». È la confessione choc di Gabriele Defilippi, l'ex allievo dell'insegnante di Castellamonte, nel Torinese, scomparsa da casa lo scorso 13 gennaio e trovata morta, venerdì scorso, nel pozzo di una discarica in disuso a pochi chilometri da casa. Il particolare raccapricciante, che non trova però conferme nell'autopsia, è contenuto nei verbali dell'interrogatorio davanti al gip Marianna Tiseo, che ha confermato il suo arresto, quello dell'amante, Roberto Obert, e della madre, Caterina Abbattista.

Nei loro confronti l'accusa di omicidio volontario, con l'aggravante della premeditazione e del concorso. Le 44 pagine dell'ordinanza confermano l'orrore del delitto. «Dopo averla uccisa abbiamo raccolto in un sacco tutte le sue cose - ha detto Defilippi - e siamo andati a gettarle in giro per Torino». «Definirei Obert come colui che mi ha rovinato, mi ha sempre dato lui le dritte su come muovermi». «Ma se mi comportavo come un servo, sia perchè affascinato, sia perchè impaurito», ha invece sostenuto l'amante, che dice di averlo aiutato a sbarazzarsi del cadavere «per pietà», dopo avere inutilmente cercato di fermarlo. «L'ha uccisa lui, cogliendola di sorpresa con un laccio per stendere i panni», è la verità di Obert. «La signora - ha aggiunto - è riuscita ad afferrare la corda con una mano e io gli ho detto "ma che c... fai?" cercando di afferrare a mia volta la corda, ma lui la tirava più di noi». Poi «la signora ha perso i sensi, credo abbia solo detto con un filo di voce "cosa fai?" ed è mancata».

Versioni contrastanti anche sui 187 mila euro che Defilippi era riuscito a spillare all'insegnante in cambio della promessa, mai mantenuta, di una vita insieme in Costa Azzurra. «Obert si è preso tutti i soldi», ha sostenuto il 22enne, una quindicina di profili Facebook e la passione per i travestimenti. «Non li ho presi», ha invece affermato l'amante di trent'anni più vecchio. A lui è intestata la cassetta di sicurezza sequestrata dai carabinieri che nei prossimi giorni la apriranno alla ricerca del "tesoro". E mentre il legale di Defilippi, Pierfranco Bertolino, insiste sulla «personalità disturbata» del suo assistito, pronto a invocare una infermità che gli garantirebbe l'impunità, la famiglia Rosboch si prepara a dare l'ultimo saluto all'amata figlia. I funerali domani pomeriggio, nella parrocchia di Castellamonte, che per l'occasione ha proclamato il lutto cittadino.

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