Intasca i soldi dei parcometri, condannato ex comandante dei vigili

Intasca i soldi dei parcometri, condannato ex comandante dei vigili
Giovedì 11 Ottobre 2018, 10:05 - Ultimo agg. 10:11
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Si impossessò dei soldi dei parcometri, circa 56mila euro in cinque mesi: dice questo, in sostanza, la sentenza che ieri ha condannato per peculato a due anni di reclusione, pena sospesa e non menzione, l'ex comandante della Polizia Municipale di Ortona Alessandro Poeta, 65anni, licenziato giusto due anni fa. Il verdetto è arrivato al termine di un processo con il rito abbreviato, dinanzi al gup del Tribunale di Chieti Isabella Maria Allieri che ha anche condannato Poeta al risarcimento dei danni nei confronti del Comune, assistito dall'avv. Laura Iubatti, che si è costituito parte civile: il risarcimento è provvisoriamente esecutivo per 70.000 euro e, al pagamento da parte di Poeta di 47.024 euro, il giudice ha subordinato la sospensione della pena. In sostanza, per usufruire della condizionale, l'ex comandante dovrà sborsare immediatamente poco più di 47 mila euro.

La provvisionale così determinata significa che il risarcimento del danno è stato ritenuto più ampio e il Comune, che aveva chiesto un risarcimento di 350mila euro, potrà avviare l'azione di risarcimento davanti al giudice civile per ottenere un ristoro maggiore dei danni che ritiene di aver subito da questa vicenda. Le motivazioni si conosceranno fra 90 giorni. Secondo l'accusa formulata dal sostituto procuratore della Repubblica Giuseppe Falasca, ieri in aula il pm c'era Marika Ponziani, l'allora comandante, dopo che erano scaduti i rapporti contrattuali con due società di riscossione, la Soget spa e l'Aipa spa, aveva avuto in affidamento dalla giunta comunale, con due delibere (di aprile ed ottobre del 2015) la gestione dei parcheggi a pagamento cittadini, e avendo per ragione del proprio ufficio la disponibilità mensile del denaro liquido ritirato dai parcometri, a più riprese, fra la fine gennaio e la fine di giugno del 2016, si era impossessato di 55.931 euro ovvero il provento degli incassi. Ad accorgersi dell'ammanco furono i Revisori dei Conti e all'epoca Poeta sostenne che parte della somma,10.0000 euro, era stato utilizzata per pagare il canone di leasing di alcuni automezzi.
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