Jessica uccisa a 19 anni con 85 coltellate per aver rifiutato le avances: confermato l'ergastolo al tranviere killer

Alessandro Garlaschi e Jessica Valentina Faoro
Alessandro Garlaschi e Jessica Valentina Faoro
Mercoledì 27 Maggio 2020, 20:21 - Ultimo agg. 20:29
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Non basta l'ergastolo all'assassino per la mamma di Jessica Valentina Faoro. È una condanna che non è paragonabile alle 85 coltellate che quella notte di inizio febbraio di due anni fa le hanno portato via la figlia. Aveva appena 19 anni ed è stata uccisa brutalmente perché aveva rifiutato le avance da un uomo che aveva vent'anni più di lei. Oggi quell'uomo è stato di nuovo condannato al carcere a vita.

Si è concluso così il processo di secondo grado in cui Alessandro Garlaschi, il tranviere milanese ora 41enne, è accusato di aver brutalmente assassinato Jessica e di averne anche bruciato in parte il corpo. Omicidio avvenuto nell'appartamento di lui in via Brioschi, dove la ragazza era stata ospitata dando in cambio una mano in casa alla moglie dell'uomo. Il dibattimento, avvenuto a porte chiuse per via del rito abbreviato, è durato un paio d'ore.

Una discussione veloce, sia perché si fonda principalmente sugli atti sia per le regole imposte dall'emergenza Coronavirus, e in cui l'imputato, in videoconferenza dal carcere, ha voluto rendere dichiarazioni spontanee: «chiedo scusa per quel che ho fatto. - ha detto in aula rivolgendosi ai giudici - Se mi fate uscire e mi fate ritornare a una vita normale, lavorerò e risarcirò il danno».

Invece la prima Corte d'Assise d'Appello, Ivana Caputo, ha respinto l'istanza avanzata dal difensore, l'avvocato Francesca Santini, di una perizia psichiatrica per accertane la capacità di intendere e volere al momento del fatto e la capacità di stare in giudizio di Garlaschi e ha accolto la richiesta del sostituto pg Daniela Meliota.

Il verdetto dei giudici è stato infatti la conferma dell'ergastolo inflitto in primo grado nel dicembre 2018. Confermati anche i risarcimenti provvisionali a carico dell'imputato: 50mila euro per il fratello della ragazza, 25 mila euro ciascuno per padre e madre e per il Comune di Milano, anch'esso parte civile con l'avvocato Maria Rosa Sala, 10 mila euro.

I familiari sono rappresentati dai legali Eliana Capizzi, Veronica Villani e Mara Merlini. Ovviamente la difesa impugnerà e riproporrà la richiesta di una perizia. «Sono sollevato perché Jessica ha avuto giustizia - ha detto il padre Stefano Faoro dopo la lettura del dispositivo -. Speriamo che il giudizio di terzo grado non ribalti la sentenza». La madre della giovane, che ha detto di «disprezzare» l'assassino di sua figlia, è convinta che «avergli dato l'ergastolo non è sufficiente per quel che ha fatto. Jessica ora potrà stare tranquilla ma la tristezza c'è sempre e nulla potrà ridarmi quel che ho perso».
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