La storia della parata del 2 giugno tra curiosità, aneddoti e foto d'epoca

La storia della parata del 2 giugno tra curiosità, aneddoti e foto d'epoca
di Ebe Pierini
Giovedì 31 Maggio 2018, 11:49 - Ultimo agg. 25 Giugno, 15:17
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A scorrere l’archivio fotografico del Ministero della Difesa si resta affascinati dalle immagini in bianco e nero delle prime edizioni della parata del 2 giugno ma anche dalle foto a colori, dal sapore decisamente vintage, di anni ormai lontani. Riaffiorano alla memoria gli anni in cui sfilavano anche i carrarmati e i missili o gli alpini con gli asini. La prima edizione della rassegna risale al 1948 e fu voluta per attestare che una Nazione ed un popolo tornavano a riconoscersi ed a stringersi attorno ai simboli della propria identità: il tricolore, l'inno, le istituzioni repubblicane. Nella parata del 2 giugno 1948, l'allora Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, nel ricevere il saluto delle bandiere dei reparti schierati, assumeva simbolicamente il comando delle Forze Armate così come stabilito dall'articolo 87 della nuova Carta Costituzionale. In mezzo secolo il nostro Paese è cambiato, si è evoluto, è stato attraversato da grandi mutamenti e da eventi importanti che hanno avuto ripercussioni ed effetti sull’appuntamento del 2 giugno. La prima parata risale al 1948 e venne organizzata per celebrare il secondo anniversario della Repubblica. Per l'occasione in Piazza Venezia, davanti all'Altare della Patria, vennero schierati in forma statica nove reggimenti dell'Esercito, della Marina, dell'Aeronautica, dei Carabinieri insieme con i bersaglieri del 3° reggimento, alle artiglierie, ai carri armati, ai militari a cavallo.
 
 

Nel 1949, anno dell'ingresso dell'Italia nella NATO, se ne svolsero 10 contemporaneamente in altrettante città, tra cui Pordenone, Latina e L'Aquila.

Nel 1950, invece, per la prima volta la parata fu inserita nel protocollo delle celebrazioni per la Festa della Repubblica e, nel 1961, centenario dell'Unità, si svolse anche a Torino e Firenze, prime capitali dell'Italia unita.

Il 3 giugno 1963, per la morte di Papa Giovanni XXIII, si decise di posticipare le celebrazioni al 4 novembre.

Nel 1965, per celebrare il cinquantenario dell'entrata dell'Italia nella prima guerra mondiale, sfilò anche un gruppo bandiere composto dai vessilli delle unità disciolte che avevano preso parte alla Grande Guerra.  Custodite nel Sacrario del Vittoriano, tali Bandiere vennero poste al comando del colonnello Alberto Li Gobbi, medaglia d'oro al valor militare della seconda guerra mondiale, recentemente scomparso.

In occasione del trentennale della fine della secondo conflitto mondiale, nel 1975, nella struttura della parata furono introdotti alcuni gruppi bandiera delle formazioni, regolari e non, che avevano partecipato alla guerra di liberazione, insieme con i gonfaloni delle città decorate di medaglia d'oro al valor militare, poi stabilmente inseriti nelle sfilate del 1983-89.

L'anno successivo, a causa del terremoto in Friuli, la parata fu sospesa e sostituita da una deposizione di corona al Milite Ignoto, mentre, nel 1977, si optò per la cerimonia in Piazza Venezia, con una Brigata costituita da 43 compagnie in rappresentanza di tutte le Forze ed i Corpi armati e non dello Stato. Sempre nel 1977 a Milano, il 19 giugno, si svolse una parata di dimensioni ridotte in occasione del raduno nazionale dei carristi.

Motivi di austerity suggerirono la sospensione della manifestazione dal 1978 al 1982. Solo nel 1983 la sfilata fu ripristinata, sull'itinerario Aventino - Porta S. Paolo, nella prima domenica di giugno.

Nel 1989 la parata fu sostituita da una mostra storico - rievocativa in Piazza di Siena e nel 1990 e 91 tornò in Piazza Venezia.

Dal 4 giugno 2001 la parata è nuovamente su via dei Fori Imperiali.  Dal 2016 è stata introdotta una novità: ad aprire la sfilata sono stati infatti 400 sindaci in rappresentanza di 8.000 Comuni italiani.
 
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