Lanuvio, strage di anziani nella casa di riposo: inchiesta sulle cucine. Proprietaria indagata

Lanuvio, strage di anziani nella casa di riposo: inchiesta sulle cucine. Proprietaria indagata
Lanuvio, strage di anziani nella casa di riposo: inchiesta sulle cucine. Proprietaria indagata
di Camilla Mozzetti e Giuseppe Scarpa
Martedì 19 Gennaio 2021, 08:30 - Ultimo agg. 12:41
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Le prime risposte sono attese già entro questa settimana e la strage avvenuta sabato scorso nella casa di riposo per anziani Villa dei Diamanti a Lanuvio potrebbe iniziare ad avere dei contorni più definiti. La procura di Velletri, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo, ha iscritto sul registro degli indagati la proprietaria della struttura Sabrina Monti. Un atto dovuto fanno sapere gli inquirenti, necessario anche ad avviare una serie di perizie che dovranno chiarire il perché in quella villetta di circa 400 metri quadri immersa nelle campagne dei Castelli Romani i vigili del fuoco abbiano rinvenuto una quantità abnorme di monossido di carbonio (pari a 600 parti per milione) che ha ucciso cinque donne e intossicato altre sette persone, tra cui due operatori socio-sanitari.  

 

Nel mirino degli inquirenti c’è la caldaia e il relativo impianto di riscaldamento ma le analisi saranno condotte anche sui fornelli della cucina per escludere che una possibile (ma non scontata) fuga di gas sia stata sprigionata dal piano cottura.

La proprietà della casa di riposo aveva chiarito che a ridosso dell’Epifania una ditta specializzata aveva revisionato la caldaia e l’impianto senza ravvisare problemi. La ditta in questione dovrà fornire i dettagli di quell’intervento e i responsabili, titolari e tecnici, saranno ascoltati a breve. Intanto tra la stazione dei carabinieri di Lanuvio e la compagnia di Velletri sono transitate già diverse persone, a partire dai parenti delle vittime e dei feriti che tuttavia non hanno potuto fornire elementi utili alle indagini perché per la pandemia del Covid-19, non entravano in quella struttura dal marzo scorso. Uomini e donne addolorati e adirati per i ritardi con cui hanno saputo cosa fosse successo ai loro cari. L’avvocato della proprietaria Daniele Bocciolini spiega che la sua assistita non ha allertato i parenti nell’immediato in quanto «impegnata nel dare l’allarme e nel facilitare i soccorsi tanto che, forse è grazie anche e al suo intervento che si sono salvate le altre vite».

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Le perizie tecniche si concentreranno sull’impianto di riscaldamento ma anche sulle condotte della cucina perché il bombolone di gas - a Gpl e non a metano - alimentava attraverso una doppia linea sia la centrale termica, ovvero la caldaia esterna, sia il piano cottura. Potrebbe esserci stato un guasto non riparato o un’anomalia alle condutture che avrebbe fatto fuoriuscire il gas entrato poi negli ambienti attraverso forse gli intercapedini dell’edificio. Ma oltre a questo c’è un’altra ipotesi al vaglio degli inquirenti, anche a fronte del fatto che diversi parenti delle vittime e dei feriti hanno riferito che i loro cari nell’ultimo periodo sentivano molto freddo. Il figlio di Teresina Venturini, ad esempio, ricorda di aver parlato con la madre proprio la sera precedente alla tragedia e che la donna gli avrebbe ripetuto come i riscaldamenti venissero accesi soltanto il pomeriggio. Ora, il monossido viene sprigionato per combustione e serve anche una scarsa ossigenazione degli ambienti perché si addensi velocemente. Dettagli non trascurabili per chi conduce le indagini: non si esclude infatti che nella villa possa essere stata usata una o più stufe catalitiche poi fatte sparire prima dell’arrivo dei soccorsi. Dirimenti saranno anche le autopsie sulle vittime e l’esito degli esami tossicologici dei feriti, tutti in graduale miglioramento. L’operatore sanitario trovato su un divano ha concluso la terapia in camera iperbarica all’Umberto I, è vigile e cosciente e anche negativo per il momento al Covid-19, nonostante il focolaio divampato nella struttura, e pertanto sarà tra i primi ad essere ascoltato dagli inquirenti. La sua collega, invece, di 52 anni, è ancora ricoverata in terapia intensiva ma i suoi parametri neurologici sarebbero rassicuranti. 

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