Lara scompare a Pavia, il compagno indagato a Chi l'ha Visto: «Io non c'entro, era con un cliente. Accettavo il suo mestiere»

Lara scompare a Pavia, il compagno indagato a Chi l'ha Visto: «Io non c'entro, era con un cliente. Accettavo il suo mestiere»
Lara scompare a Pavia, il compagno indagato a Chi l'ha Visto: «Io non c'entro, era con un cliente. Accettavo il suo mestiere»
Mercoledì 29 Gennaio 2020, 22:13 - Ultimo agg. 30 Gennaio, 07:37
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 Chi l'ha Visto? racconta la storia di Lara Argento, 39 anni, scomparsa a Pavia da più di un mese. E riporta la versione del compagno indagato per il suo sequestro. Ai microfoni di Rai Tre, Roberto Caruso nega di essere coinvolto nel suo rapimento e spiega che la donna sarebbe scomparsa dopo l'incontro con un cliente di cui non sapeva nulla. Lara svolge il mestiere più antico del mondo e Roberto sapeva tutto. 

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Lara è scomparsa tra il 20 e il 21 dicembre, era vestita di nero e indossava stivali alti fino al ginocchio. Al suo compagno avrebbe detto che usciva per andare a comprare le sigarette. Caruso racconta, con messaggi vocali alla mano, di aver provato a contattarla più volte. Durante una videochiamata sarebbe apparsa in macchina e avrebbe detto «Sto arrivando, ti amo». Non è mai rientrata a casa. Sembra, inoltre, che Caruso l'abbia sentita litigare con un uomo per dei documenti. Qualche ora dopo il cellulare finisce in possesso di un uomo, il quale spiega che Lara è andata via dimenticando borsa e telefonino. Di questo cliente Caruso non sapeva nulla. 


«Roberto è a conoscenza del lavoro che fa, ma a volte lei gli nascondeva alcuni incontri», spiega in diretta il legale Alessio Corna. «A volte mi mandava la posizione per la sua sicurezza, mi ha sempre chiamato», aggiunge il suo assistito. Caruso sapeva che lei si prostituiva e in qualche modo lo accettava, ma in questo caso sembra che lei glielo abbia tenuto nascosto. Oggi il compagno è indagato per sequestro di persona.

Gli inquirenti pensano che abbia fatto del male a Lara e che abbia mandato vocali per depistare. La casa e la cantina sono state messe sotto sequestro e i Ris hanno trovato tracce di sangue sulla parete e su una valigia. «È il mio, mi ha tirato una testata per stupidate. Il nostro rapporto non era violento, è accaduto solo in un'occasione. Non sono un ragazzo che ammazza, che ruba e non lo farò mai», conclude Caruso. 
 
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