Liliana Resinovich, l'ultima mattina e le due versioni del marito. Gli amici: «Lei voleva lasciarlo»

L'uomo aveva riferito di un giro in bici, non di aver consegnato coltelli a dei clienti

Liliana Resinovich, l'ultima mattina e le due versioni del marito. Gli amici: «Lei voleva lasciarlo»
di Giuseppe Scarpa
Domenica 9 Gennaio 2022, 08:22 - Ultimo agg. 10 Gennaio, 13:27
4 Minuti di Lettura

Contraddizioni. Doppie versioni e smentite. Sulla figura del marito di Liliana Resinovich, 63 anni, scomparsa di casa il 14 dicembre, il cui cadavere è stato trovato in un parco vicino all'abitazione mercoledì a Trieste, ci sono diversi interrogativi. Sebastiano Visintin, 72 anni, il compagno di una vita, 30 anni assieme, avrebbe fatto alcune affermazioni sconfessate poi dallo stesso prefetto di Trieste Annunziato Vardè. Visintin ha spiegato che le telecamere della azienda del trasporto pubblico dei bus della città avevano ripreso sua moglie la mattina del 14 dicembre mentre andava alla fermata. Vardè nei giorni scorsi ha negato categoricamente che questo sia avvenuto. Inoltre il marito ha fornito due versioni su come ha trascorso la mattinata del 14 dicembre. Inizialmente ha detto di essere uscito in bici per testare una telecamera GoPro; poi ha precisato di aver prima consegnato dei coltelli in alcuni supermercati e pescherie (attività che svolge da pensionato) e di aver usato la bicicletta in tarda mattinata.

Liliana Resinovich, lo sfogo del marito: «Non si è uccisa. La polizia sta per chiudere il cerchio»


GLI INTERROGATIVI
Quella mattina dove è andata la donna? Qualcuno forse l'ha avvicinata in auto e fatta salire? E in caso, dove è stata portata? Chi l'ha uccisa e perché? E ancora, è stata assassinata nel parco dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni oppure è stata portata lì in un secondo momento? Gli investigatori hanno dei dubbi. Il corpo era conservato troppo bene. Dopo 21 giorni all'aria aperta il cadavere si sarebbe dovuto trovare in uno stato di decomposizione più avanzato. Forse, però, le temperature fredde di questi giorni hanno aiutato la conservazione. Ci sono poi alcuni aspetti poco conosciuti della vita privata di Liliana Resinovich. La 63enne pensionata, ex dipendente regionale, aveva un rapporto molto stretto con un altro uomo Claudio Sterpin, 82 anni. Proprio il giorno in cui è sparita sarebbe dovuta andare a trovarlo. Un rapporto di cui Visintin afferma che non sapeva nulla. Salvo poi aver ammesso ieri (dai messaggi letti sul telefonino della donna) che qualche cosa effettivamente c'era.
Sullo sfondo c'è poi il movente. Anzi i moventi. Quelli su cui si concentra l'attività degli inquirenti sono il sentimentale e l'economico.
Per quanto concerne la sfera affettiva la squadra mobile passa al setaccio il rapporto con il marito (alcuni testimoni parlano di tensione nell'ultimo periodo) e quello con l'amico Sterpin. Poi c'è il versante economico. Il contratto di locazione dell'appartamento di via Verrocchio 2 dove viveva la coppia era intestato a Resinovich, così come le utenze domestiche, l'assicurazione. Insomma il portafoglio, in casa, lo gestiva la signora.
Il marito Visintin ha più volte ripercorso con cronisti e investigatori ciò che è successo l'ultima volta che l'ha vista. L'uomo racconta di aver salutato la moglie la mattina del 14 dicembre. «Abbiamo fatto colazione - ha spiegato - poi lei ha messo su una lavatrice. Io sono uscito di casa alle 7.45 e lei si è affacciata dalla finestra mandandomi un bacio come fa sempre».
Liliana quella mattina avrebbe dovuto recarsi a casa di un suo amico di vecchia data.

 


L'AMICO
L'anziano ha spiegato di aver ricevuto una telefonata dalla donna alle 8.22. «Lilly mi ha chiamato per avvisarmi che sarebbe venuta da me un po' più tardi, attorno alle 10, doveva passare prima al negozio di WindTre (in centro città, ndr). Da qualche mese lei veniva da me per darmi una mano a stirare. Ci conosciamo da quarant'anni e siamo legati da un'amicizia affettuosa». Ma dopo quella telefonata, da quanto risulta Resinovich non è mai arrivata a casa dell'amico.
Parenti e amici riferiscono che Liliana aveva ormai intenzione di lasciare il coniuge e che meditava di trovarsi un'altra sistemazione.

Ma lui ha smentito: «Io e lei andavamo d'accordo». Ci sono alcuni dettagli su cui gli investigatori si stanno concentrando: il ritrovamento in casa della borsetta, del portafoglio, dei guanti e dei due cellulari che la donna possedeva. Su uno dei due telefonini risulta un messaggio del fratello di Liliana, Sergio, inviato alle 9.20 di quella mattina. Un messaggio a cui la signora non ha mai risposto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA