Lockdown, Musumeci: «Governo sleale con il Sud, paghiamo scelte sbagliate»

Lockdown, Musumeci: «Governo sleale con il Sud, paghiamo scelte sbagliate»
di Valentino Di Giacomo
Sabato 8 Agosto 2020, 08:11 - Ultimo agg. 14:34
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«I governatori avrebbero avuto il diritto di conoscere le determinazioni del Comitato tecnico scientifico, non comprendo il motivo per cui il Governo ha deciso di nasconderci i dati. Sono stati sleali con i siciliani e con tutte quelle Regioni meridionali che avrebbero potuto attenuare i disastri economici seguiti al lockdown». Nello Musumeci, governatore della Regione Siciliana in quota Forza Italia, ha scoperto con amarezza che, secondo il Cts, le restrizioni dovute al Covid-19 sarebbero potute essere più lievi al Sud. Un'evidenza venuta alla luce solo due giorni fa e che riapre nuovamente la questione meridionale e il trattamento riservato al Mezzogiorno.

Presidente, cosa ha provato nel leggere che al Sud sarebbe stato possibile evitare misure così restrittive come il lockdown visto che la curva dei contagi era più alta al Nord?
«Sconcerto, è forse il termine più appropriato. È come se il Governo non avesse voluto avere fiducia nelle Regioni meridionali, non vorrei che questo sia avvenuto anche perché la Sicilia è governata dal centrodestra. Un'economia in difficoltà, con alti tassi di povertà avrebbe potuto continuare a produrre e invece ci hanno bloccato completamente a dispetto di ogni dato scientifico».
Muoverà dei passi formali nei confronti dell'esecutivo Conte per chiedere chiarimenti sui motivi che hanno suggerito al Governo di agire in maniera indistinta? Ha sentito qualche esponente governativo?
«Non ho telefonato a nessuno, non è giusto né corretto che ogni governatore si muova per conto proprio. Io, a differenza di altri, sono un uomo delle istituzioni e mi muovo all'interno dei contesti istituzionali. Quindi agirò all'interno della Conferenza delle Regioni, attraverso il presidente Stefano Bonaccini che sicuramente farà arrivare al Governo la nostra forte protesta per questo atteggiamento che considero inqualificabile sotto ogni punto di vista».
 


Tra l'altro i temi che riguardano la Sanità sono secondo la Costituzione in capo anche alle Regioni. Ha calcolato i danni economici arrecati alla Sicilia da questo blocco delle attività?
«I calcoli li faremo a fine anno, ma di certo parliamo nell'ordine di miliardi di euro. Per ora, solo nel comparto turistico, viene stimato un calo del 30-35 per cento, ci stiamo riprendendo un po' in queste ultime settimane, ma il danno è ormai fatto. Lo scorso anno la Sicilia è stata designata tra le prime sette mete turistiche al mondo, gli operatori avevano fatto investimenti per accompagnare il trend in crescita, speriamo di raccoglierne i frutti nel 2021. Ora non possiamo far altro che leccarci le ferite, ma se ci fossero stati forniti i dati reali avremmo potuto mettere in atto misure più rispondenti tanto alla salvaguardia della salute quanto per quella della nostra economia. Credo che i danni saranno incalcolabili, spero solo che nel medio periodo possano essere invertiti».
Lei però aveva tuonato contro i turisti del Nord, chiedendo di non venire nella sua terra. Pentito?
«Assolutamente no, fu una dichiarazione dettata dalla prudenza. Lo scorso febbraio a Palermo abbiamo avuto uno dei primi focolai in un albergo che aveva ospitato dei turisti di Bergamo. Volevano farci passare per razzisti, ma invece avendo costituito in Regione un nostro autonomo Comitato scientifico, si trattava solo di considerare i dati che ci offriva la scienza. Semmai c'è stato un razzismo al contrario. Non solo non si è tenuto conto delle evidenze che dicevano che il virus era maggiormente diffuso al Nord, ma ci sono pure stati nascosti i dati. Come se qui non fossimo abbastanza responsabili: un comportamento incomprensibile visto che con il Governo abbiamo avuto riunioni ogni settimana per gestire insieme l'emergenza».

Non crede che anche l'opposizione abbia avuto qualche colpa e avrebbe potuto chiedere chiusure differenziate tra le varie zone del Paese? Non teme che Matteo Salvini da capo della minoranza, per non indispettire il «suo» Nord, non abbia pungolato abbastanza il Governo?
«Ma no, l'opposizione ha voluto semplicemente avere un atteggiamento dialogante e responsabile di fronte a una crisi inedita e sconosciuta a tutti, è quello che ha fatto pure Berlusconi. Anzi, con Salvini almeno non c'era il problema dei migranti».
Cioè?
«Gli sbarchi sono triplicati rispetto allo scorso anno e all'emergenza dei flussi si è aggiunta quella sanitaria. Oggi, tra i contagi che contiamo in Sicilia, una parte è dovuta proprio ai migranti che noi stiamo gestendo con il nostro sistema sanitario regionale senza che il Governo abbia previsto alcun protocollo con un'improvvisazione preoccupante. Si vuole fare della nostra Regione un enorme campo di concentramento ammassando gli stranieri in strutture che non tengono rispetto dei siciliani, dei nostri turisti e neppure degli stessi migranti».
C'è però una nave adibita per mettere in quarantena chi arriva. Non basta?
«Una misura presa su mio suggerimento, l'ho chiesta io sin dallo scorso 12 aprile. Il premier Conte ha agito in ritardo eppure era prevedibile che con il bel tempo e l'estate gli sbarchi sarebbero aumentati con un aggravio anche per l'emergenza sanitaria».
 

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